lunedì 22 gennaio 2024

La casa museo di Ignazio Silone, a Pescina

 



Ignazio Silone, pseudonimo di Secondino Tranquilli, nacque nel 1900, nella Marsica, nel paese di Pescina dei Marsi (AQ). 

Figlio di un contadino, ex emigrante, e di una tessitrice, Silone fu il primo scrittore ad introdurre nella letteratura la figura dei cafoni: i cafoni si somigliano in tutti i paesi del mondo, diceva. Lo scrittore, dopo aver riconosciuto l'universalità del cafone, lascia trasparire una nuova connotazione della parola, attraverso la quale, mostrando la sofferenza e lo sfruttamento delle classi più povere della società, si dimostra un'idea di orgoglioso rispetto per la persona a cui è riferita.
Dopo la perdita prematura del padre, Silone dovette affrontare anche la perdita di quasi tutto il resto della famiglia che, ad eccezione del fratello Romolo, perì a causa del terremoto che colpì la Marsica nel 1915. Fu accolto in diversi istituti religiosi; venne quindi ammesso al pensionato di Don Orione, a Sanremo.
Sin dalla giovane età, Silone prese parte alla vita politica, partecipando attivamente alla fondazione del partito comunista, da cui poi si distaccò.


Dopo varie vicissitudini politiche, fu in esilio in Svizzera, dove si dedicò alla scrittura, redigendo tra le altre cose, Fontamara (1934), Vino e Pane (1936).

Tornato in Italia, nel 1944 pubblicò Fontamara, nel 1956 Il segreto di Luca, solo per ricordare alcune opere.
Nel 1968 pubblicò il dramma teatrale L'avventura di un povero cristiano, racconto della vita di papa Celestino V, il papa del gran rifiuto.
Silone morì a Ginevra nel 1978.



A Pescina è stata recentemente restaurata la casa natale di Ignazio Silone. Situata nel centro storico del paese essa è diventata Casa museo, raccogliendo al suo interno una ricca serie di testimonianze storiche e personali dello scrittore.

Sono stati ricostruiti alcuni ambienti con mobili e oggetti di inizio '900.
Sono presenti una biblioteca e un archivio.
Diversi sono i riconoscimenti, i premi, i quadri.
Vi sono  libri, documenti e varie fotografie donati dagli eredi dello scrittore.





È possibile visitare la casa museo, in un percorso guidato e assistiti da personale preposto.
Ed è un'esperienza che consiglio sicuramente.

Concetta D'Orazio






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