sabato 2 maggio 2020

La prospettiva del - dopo -

Tutti siamo abituati a pensare, a programmare, a prevedere il "dopo": dopo le ferie estive, dopo le vacanze di Natale, dopo la scuola, dopo la partita, dopo il lavoro, dopo l'estate e via dicendo. Il "dopo" è stato sempre argomento di riflessioni individuali e collettive. E, in un modo o nell'altro, abbiamo saputo gestire le incognite legate al momento successivo a quello presente. In genere, il pensiero sul "dopo" è sempre accompagnato da speranza. 
 Adesso il "dopo" è improvvisamente diventato un impegno troppo complicato da trattare. Quasi quasi preferiamo rimanere ancorati a questa attesa del niente, pur di non affrontare la paura di quel - dopo -. 
In due mesi o poco più, a me è venuta la paura del "dopo".