giovedì 31 dicembre 2020

L'anno che verrà è già arrivato.

 1 gennaio 2021

In quella notte, si sentirono tutti un po' fratelli.
Ognuno parlò dal guscio che lo teneva racchiuso in sé, fuori dal mondo. Eppure tutto il mondo entrò in quella notte, che dall'ultimo di dicembre portò al primo giorno di quell'anno, in cui tutti volevano rinascere.
L'anno che verrà era già arrivato e ognuno si affacciò fuori dalla propria porta, per sentire, insieme al fresco, se quella fosse veramente l'aria della nuova vita.
Quella notte trascorse così, tra sospiri di speranza, lacrime di emozione. Ognuno mise insieme i propri sogni: c'era chi voleva ripartire, chi voleva ricominciare. E c'era chi voleva continuare a fantasticare che quella potesse tornare ad essere una vita NORMALE.

venerdì 25 dicembre 2020

Il piatto abruzzese natalizio per eccellenza: lu cardòne

 



Oggi, 25 dicembre. Un Natale alternativo, un Natale da separati, un Natale diverso.
Noi abruzzesi abbiamo trascorso questa giornata nel rispetto delle regole del distanziamento in senso lato. La tradizione, però, non l'abbiamo sicuramente dimenticata. 

Per tutta la giornata ho visto foto di tavole imbandite per la festa, di vari tipi di pietanze e di portate. Epppure sul desco natalizio non è mancato quello che è il nostro piatto natalizio per eccellenza: lu cardòne.
A casa di un abruzzese non è Natale senza che a tavola si assapori il gusto deciso e saporito della zuppa di cardo.

Di questa delizia, naturalmente, avevo già parlato qui.
La preparazione di questo piatto è molto impegnativa. Suggerisco di avviarsi per tempo, iniziando dal giorno precedente a quello in cui avete intenzione di servire lu cardòne ai vostri invitati.
Scrivo di nuovo la ricetta. Durante queste feste potete prepararlo.

Ingredienti

Tre o quattro coste di cardo 

Brodo da realizzare con vari tipi di carne, pollo, vitello, tacchino, e con verdure (cipolla, carota, sedano, pomodorini)
Carne macinata e mollica per preparare piccole polpettine (200 grammi di carne per 4 persone)
Parmigiano
3 uova + 3 per la frittatina
Sale
Pepe
Noce moscata
Prezzemolo tritato per la frittata

Preparazione

Il giorno prima (per comodità)

Formate piccolissime polpettine rotonde 
del diametro di pochi centimetri con la carne macinata, sale, mollica di pane e un uovo. Conservatele in frigo.
Preparate il brodo, facendo bollire, come di consueto, carne e verdure. 
Filtrate il brodo e conservatelo in frigo, insieme alla carne lessata.
Preparate un frittata, sbattendo 3 uova, parmigiano, sale, pepe, noce moscata, prezzemolo. Aggiungete un cucchiaino di lievito per dolci e cuocete in forno. Tagliatela a dadini e conservatela in frigo.
Pulite il cardo, togliendo la parte dura e filamentosa, e tagliatelo a dadini piccoli. Lessateli e quindi scolateli. Conservate in frigo.

Il giorno dopo (generalmente la mattina di Natale)

Mescolate, sbattendo, 2 uova in un tegamino, con sale, pepe e noce moscata. Aggiungete i pezzetti di cardo precedentemente lessati. Versate il tutto nel brodo. 
Aggiungete le polpettine. 
Prendete alcuni pezzi di carne di pollo con cui avete realizzato il brodo e impegnatevi a"sfilacciarli", facendoli diventare piccoli pezzettini dalla forma allungata. Mettete anche questi nel brodo.
In ultimo i dadini di frittata.
Fate bollire il tutto per una quindicina di minuti. Servite con abbondante parmigiano nel piatto.





A proposito di Natale, è online la mia raccolta di racconti Natale punto e a capo, in versione e-Book e in versione cartacea.




Concetta D'Orazio

mercoledì 23 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Giovedì 24 dicembre 2020 - Tanti auguri!





Eccoci giunti all'ultimo appuntamento del nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020.

Voglio ringraziare chi è arrivato con me fin qui.

La casellina di giovedì 24 dicembre voglio riservarla ai saluti.

Speriamo di poterci lasciare all'indietro tutto il brutto di questo anno e di ritrovare finalmente la serenità.


Auguri di un Santo Natale a tutti!


Concetta D'Orazio







martedì 22 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Mercoledì 23 dicembre 2020 - La conche




Cari amici, siamo giunti quasi alla fine di questo appuntamento con il Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020.

Da ormai 23 giorni cerco di scrivere, sia pure in maniera molto sintetica, del nostro Abruzzo. In questa edizione, nel particolare, ho voluto inserire ricordi di oggetti o di biancheria in uso nella nostra regione, anche se presso le generazioni passate.

La casellina di  mercoledì 23 dicembre, è dedicata ad un oggetto ormai divenuto solo pezzo da esposizione: la conche. La conca era il contenitore che in passato si utilizzava per il trasporto dell'acqua, dalla fontana fino a casa, dove veniva pure conservata e da dove spesso si beveva, utilizzando mestoli che rimanevano appesi alla conca stessa. 

Le donne, un tempo, usavano mettere sullla testa, dunque sotto alla conca, un fazzoletto attorcigliato per rendere meno difficile il trasporto e proteggere il capo.

Come ho detto sopra, ormai l'oggetto è diventato accessorio d'arredo: atto in genere a contenere piante o fiori.


A domani, per l'ultimo appuntamento per questo anno.

Concetta D'Orazio




lunedì 21 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Martedì 22 dicembre 2020 - Lu zènale

 



Benritrovati nel Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020
Siamo giunti alla casellina di martedì 22 dicembre.

Visto che, questo calendario ci ha dato l'occasione per citare diversi capi di biancheria, vorrei approfittarne per dedicare questo spazio ad un accessorio che, nelle cucine delle generazioni passate, non mancava mai.
Appeso all'attaccapanni e sempre pronto all'uso, oppure riposto nel cassetto più alla mano della cucina appunto, lu zènale, il grembiule, rappresentava uno degli elementi sempre presenti nel guardaroba di tipo casalingo.





Lu zènale è una sopravveste smanicata, abbottonata sul davanti, di varia fantasia

Tutti abbiamo sicuramente davanti l'immagine di una nonna abruzzese che utilizza le tasche poste ai lati per le più svariate funzioni: i tasconi hanno il compito di trasportare qualunque cosa, fazzoletti, noci, caramelle e cioccolata. In essi si possono riporre le chiavi o il borsellino quando si esce per veloci commissioni intorno all'abitazione.

Lu zènale non sostituisce sempre la mantière: a volte, sul primo, si aggiunge la seconda, a garantire maggiore protezione quando si è impegnati in attività, prevalentemente di cucina, che potrebbero mettere in pericolo di macchie.

A domani,

Concetta D'Orazio









domenica 20 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Lunedì 21 dicembre 2020 - Lu fazzòle

 



Cari amici, benritrovati, eccoci di nuovo a seguire il nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020.
La casellina della giornata di Lunedì 21 dicembre è dedicata ad un accessorio molto utilizzato nel passato, lu fazzòle, il fazzoletto per la testa.

Un quadrato di stoffa colorata adornava il capo delle signore e signorine di qualche generazione trascorsa. Ricami, accessori e sfumature erano sempre abbinati all'abbigliamento. 
Colori particolari erano destinati ad usi specifici: fazzoletto bianco per le cerimonie, fazzoletto di leggera stoffa trasparente o di velo da tenere in testa durante la messa, fazzoletto nero per occasioni tristi.

Ancora oggi capita di vedere donne anziane che indossano lu fazzòle sulla testa, annodato sotto al mento.

Personalmente trovo che, se portato con stile, il fazzoletto potrebbe dare anche un tocco di eleganza. A me piacerebbe se tornasse di moda!

A domani,

Concetta D'Orazio







Natale punto e a capo

Cari amici, sono felice di presentarvi la mia pubblicazione, dal titolo Natale punto e a capo.

Questa breve raccolta di racconti nasce da un’intuizione inconsueta che ho avuto nelle giornate trascorse in casa, a causa del confinamento generale dovuto alla pandemia.

Questo periodo è stato duro per tutti, crudele. Negli animi si sono alternati sentimenti che ci hanno messo alla prova per lungo tempo: angoscia, incertezza, paura.

Il 2020 lo ricorderemo come l’anno delle insicurezze, della speranza alternata alla disperazione.

Sin dai mesi iniziali abbiamo vissuto in balìa del caos, insicuri di poter arrivare alla fine di quell’incubo che non voglio nominare.

Quella parola non la troverete nella mia raccolta. Non pronunciare quel flagello mi è parso un modo per tenerlo lontano, forse, o almeno per scacciarne il ricordo durante la lettura.

Trascorreremo un Natale diverso, come mai avremo pensato. Sarà necessario rivedere le nostre abitudini, modificarle, calibrando di nuovo le speranze.

Saranno giorni in cui ci concentreremo in maniera intima sul nostro essere interiore.

Spero che la lettura delle mie storie possa offrire qualche momento di evasione. (Prefazione)




sabato 19 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Domenica 20 dicembre 2020 - La mantìère


Carissimi, pochi giorni ci separano dal Natale.

Con la speranza nell'anima, apriamo la casellina relativa a Domenica 20 dicembre, nel nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020.

Mi pare inutile ribadirlo, ma lo faccio. In ogni casa d'Abruzzo, un posto di rilevanza è dedicato alla cucina. Il cibo, i piatti tipici sono le caratteristiche della nostra cultura a cui non si può rinunciare. 

Seppur ogni paese si caratterizza per avere tradizioni culinarie proprie, ci sono tuttavia  alcune pietanze che sono in tipiche in tutto l'Abruzzo. Fra queste si annoverano i primi piatti come le maccarùne a la chitàrre, gli spaghetti alla chitarra, secondi come gli arrosticini e le pallotte càsce e ove, polpette con uova e formaggio, e infine dolci a non finire: pizzelle, bocconotti, parrozzi.

Tutta questa premessa mi è servita per presentare il capo di biancheria che è protagonista della casellina di oggi: la mantière, vale a dire il grembiule, che avevo già citato qui.

Nella mia vita ne ho viste di tutte le fogge, di tutti i colori e con tantissime decorazioni indossate da chi si dedicava alla cucina.

La mantière in alcune zone è detta anche parannànze (ripara sul davanti?) o mandusìne o zenàle.

La mantière biànche (anche di altri colori) è parte integrante del costume popolare abruzzese (qui).


A domani,

Concetta D'Orazio




venerdì 18 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Sabato 19 dicembre 2020 - Lu portacùcite

 


Cari amici, benritrovati.

La casellina del nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020, riferita al giorno di sabato 19 dicembre, si presta anche oggi ad elencare elementi della vita quotidiana abruzzese, com'è ormai mia consuetudine, da quasi venti giorni.

Oggi propongo un oggetto che sicuramente abbiamo visto nelle nostre case e che in mollte abitazioni ancora si trova: il portacucito.

In dialetto non credo che esista un termine corrispondente. Si è soliti chiamare questo contenitore in vari modi: lu ceštìne de lu cuscìte, la scàtele dell'aghe e de lu file

Insomma, ognuno lo indichi come meglio ritiene, l'importante è sapere che questa scatola di legno contiene ciò che è necessario alla riparazione di un improvviso buco in un calzino o in un capo di biancheria, di uno strappo, alla creazione di orli e cuciture necessarie. In esso si possono trovare accessori e strumenti quali forbici e forbicine, aghi e spille da balia, bottoni, rocchetti di filo e vari.



A domani,

Concetta D'Orazio





giovedì 17 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Venerdì 18 dicembre 2020 - Lu merlètte pe' la vetrinètte

 


Bentornati nel blog questepagine, per aprire la casellina relativa a venerdì 18 dicembre, del nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020.

Le temperature sono più fredde. Il tempo si va preparando all'arrivo della stagione invernale vera e propria. L'atmosfera si fa più intima; dalle cucine delle case abruzzesi provengono gustosissimi odori di piatti realizzati secondo antiche tradizioni. Personalmente, questa è la stagione che preferisco fra tutte.  

Il tempo fra le mura è diviso tra la preparazione di piatti tipici e la decorazione della casa, attività in cui si mescola sempre il ricordo dell'antico e la gioia del periodo dell'Avvento.

A proposito di ricordo dell'antico, le nostre case sono sempre adorne di  prodotti di manifattura artigianale. Ne avevamo già parlato, nei giorni addietro. Una caratteristica presente in molte abitazioni abruzzesi è quella di adornare mobili e vetrinette con orli di cotone fatti all'uncinetto, come quelli che vedete in foto, le merlìtte pe' la vetrinètte, i merletti per la vetrinetta. Se ne realizzavano a misura del mobile a cui erano destinate.

A me piacciono molto. A voi?

A domani,

Concetta D'Orazio







mercoledì 16 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Giovedì 17 dicembre 2020 - Lu veštite abruzzèse



Cari amici, il nostro appuntamento quotidiano non può mancare. Ci accingiamo ad aprire la casellina di giovedì 17 dicembre, nel Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020.

Questa dovrebbe essere la più entusiasmante tra tutte  le settimane dell'anno, fatta di programmi, preparativi, progetti. Dovrebbe, purtroppo sappiamo bene che non è così. Continuiamo a nutrire la speranza, essa non deve abbandonarci mai.




Ho pensato di dedicare la casellina di oggi ad un capo di abbigliamento del nostro folclore: lu veštite abruzzèse, il costume abruzzese, nel particolare quello femminile.
Sicuramente ne conserivamo qualcuno nei nostri guardaroba: un antico ricordo di sfilate paesane o una preziosa testimonianza di recite scolastiche.




Ogni zona d'Abruzzo conserva la tradizione di un proprio abito folcloristico che la contraddistingue, con propri colori, accessori, ricami.
L'abito, nella sua forma essenziale, è comunque composto da una gonna abbondante, generalmente di color rosso. La camicia bianca è trattenuta da una larga cintura nera, ricamata oppure ornata. Sulla testa un fazzoletto dalla fantasia più svariata, un grembiule generalmente bianco, stretto in vita. Ad impreziosire vestito e accessori, orli e ricami non mancano mai.

Vi lascio, ricordandovi l'appuntamento per domani.

Concetta D'Orazio





martedì 15 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Mercoledì 16 dicembre 2020 - La chitarre, lu fèrre de le pezzèlle e lu fattappošte pe le arrošticine

 





Cari amici, siamo giunti alla casellina di mercoledì 16 dicembre, nel nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020.

A cosa dedichiamo oggi il nostro appuntamento?
Ormai dell'Abruzzo credo di aver scritto tutto il possibile nel mio blog. Ho parlato di dialetto, di usanze, di oggetti, di abitudini, di capi di biancheria, di modi di dire e di parole ormai in disuso. 
Più cerco e più trovo sempre qualche elemento, manufatto, prodotto che caratterizza la cultura abruzzese.

Ogni luogo, ogni paese ha le sue peculiarità, certo. Tuttavia esistono prodotti e arnesi che sicuramente ritroveremo in ogni casa d'Abruzzo, a prescindere dall'area geografica particolare.
Tra questi, un posto per eccellenza è quello occupato da tre oggetti conosciutissimi nella nostra regione.

Il primo di essi è il ferro delle pizzelle, lu fèrre de le néule, vale a dire l'attrezzo che si utilizza per la creazione dei dolci abruzzesi per eccellenza: le néule anche dette pizzelle. Nella forma più semplice ed originale, esso viene appoggiato sulla fiamma del fornello. Al suo interno viene posto l'impasto per i dolci.

Il secondo oggetto è lu fattappošte pe le arrošticine: una brocca di terracotta o di ceramica, all'interno della quale vengono serviti gli arrosticini. Essa impedisce alla carne di perdere il calore accumulato in cottura. Ho chiamato fattappošte questo contenitore perché, in realtà, credo che in dialetto non esista un nome specifico, visto che, tra l'altro, esso è di invenzione recente.

Il terzo oggetto che vi propongo è la cosidetta chitarra o lu carratùre o lu maccarunàre: essa serve per la realizzazione di spaghetti ruvidi, meglio conosciuti come maccarùne a la chitarre.

All'interno del blog questepagine troverete notizie, ricette e informazioni sul ferro per le pizzelle, sugli spaghetti alla chitarra e sulla brocca per gli arrosticini.

A domani, con una nuova casellina.

Concetta D'Orazio

 




lunedì 14 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Martedì 15 dicembre 2020 - Le tuvàje 'nghe le frange

 



Eccoci giunti alla casellina di Martedì 15 dicembre, nel nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020.

Stasera sono in leggero ritardo, rispetto al consueto orario della normale pubblicazione, che programmo sempre nella sera precedente al giorno della nuova casellina. 
Anche per oggi, voglio lasciare un'immagine che ricordi la tradizione abruzzese.

Ho già mostrato capi di biancheria che erano sempre presenti nel corredo di ogni ragazza abruzzese; tra questi, un posto particolare avevano gli asciugamani, di lino o di stoffa raffinata.
Essi si distinguevano per avere su due lati il bordo con frange molto lunghe e voluminose che addirittura a volte necessitavano di essere pettinate.
Tali asciugamani, che noi chiamamo le tuvaje o tuhuàje, in genere venivano anche abbelliti con ricami con il filo o di intaglio oppure venivano adornati con nastrini o con disegni eseguiti con pittura su stoffa.

Questi asciugamani vengono oggi conservati gelosamente.

A domani, con una nuova casellina.

Concetta D'Orazio








domenica 13 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Lunedì 14 dicembre 2020 - Lu còppe

 



Siamo ormai alla casellina di lunedì 14 dicembre del nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020.

Il Natale si avvicina e pur in questa situazione di incertezza e nei limiti delle condizioni del momento, uno dei pensieri ricorrenti nella mente di ogni abruzzese è quello relativo al cibo. Si riflette sul menù di ogni giorno festivo.

Vecchie e nuove tradizioni si mescolano sul desco abruzzese
Certo le usanze antiche mantengono sempre un posto di rilievo, soprattutto in cucina.

Fra le modalità di cottura forse più arcaiche e particolari vi è quella cosidetta a lu còppe. Possiamo definire il coppo come un grande contenitore di acciaio, generalmente rotondo che, posto rovesciato a coprire una teglia con all'interno il cibo, garantisce una cottura lenta e gustosa, grazie al calore che arriva dalla brace con cui il coppo viene coperto e circondato.
Oggi è possibile acquistare anche un coppo dalla forma rettangolare, qualcuno ha pure lo sportello apribile per controllare la cottura, ma il tegame rovesciato della tradizione è sicuramene quello di forma rotonda.

Allore, cummàre, che preparème pe' lu juorne de Natale? 

Dunque, commare, cosa prepareremo per il pranzo di Natale? 

L'antepašte, lu brode de cardòne e de secure ci-aèsce caccòse sotte a lu còppe, come e sèmpre.

Antipasti, brodo di cardo e sicuramente cuoceremo anche qualcosa sotto al coppo, come al solito.


A domani, con una nuova casellina.

Concetta D'Orazio






sabato 12 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Domenica 13 dicembre 2020 - Lu recàme




Eccoci giunti a domenica 13 dicembre. Apriamo la relativa casellina nel nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020.

La giornata dedicata a Santa Lucia è una ricorrenza molto sentita in Abruzzo: i nomi Lucia, Lucio, Luciana e Luciano sono, come nel resto d'Italia, molto diffusi anche nella nostra regione.

Ieri abbiamo visto che uno dei lavori manuali di artigianato forse più praticati nella nostra regione è quello con l'uncinetto, soprattutto in un periodo passato ma non troppo indietro nel tempo. Allo stesso modo, grande importanza ricopriva negli stessi tempi la realizzazione di ricami su stoffa.
Fiori e margherite di tutte le fatture e dai colori meravigliosi, piccoli disegnini a celebrare la primavera o la neve, la Pasqua o il Natale.
Si ricamavano iniziali su fazzoletti, su polsini di camicia, su tovaglie; si abbellivano lenzuola e lenzuolini. 
Il ricamo era l'arte di personalizzare la biancheria.

Mia madre, brava ricamatrice, mi racconta di come donne e ragazze si sedessero sotto l'ombra di un grande albero, in estate, intorno al camino, in inverno, con il telaietto in mano, a ricamare tovaglioli e federe, destinati al corredo.
Il ricamo, un lavoro di precisione e di fantasia allo stesso tempo.

Quanda pare de lenzuòle à purtàte a la dodde? 
Sètte pare, tre sènza niènde e quattre arecamate 'nghe lu punde a croce.

Quante paia di lenzuola (la sposa) ha portato in dote?
Sette paia, tre normali e quattro ricamate a punto a croce. 

Dov'è finita oggi tutta questa bellezza dei lavori artigianali a cui ci si dedicava con tanta gioia e soddisfazione?

Il nostro appuntamento è sempre per domani.

Concetta D'Orazio






 

venerdì 11 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Sabato 12 dicembre 2020 - Lu cendrùcce




Carissimi, eccoci giunti alla casellina di sabato 12 dicembre, nel nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020.

Dunque, siamo ormai a metà percorso, un po' sono felice e un po' mi dispiace. Sono soddisfatta per essere arrivata nel mezzo di questo mio tradizionale gioco, chiamiamolo così, ma continuo a provare malinconia per questo periodo di festività all'insegna dell'ansia e dell'incertezza. Pazienza, andiamo avanti.

Con piacere leggo che quelli che sono gli elementi che mi fanno pensare, in un modo o nell'altro, al nostro Abruzzo e che pubblico quotidianamente, sono tali anche per molti di voi.

Questo significa, forse, che abbiamo alle spalle una tradizione abbastanza consolidata, fatta di gioia e di affetto per le usanze e di passione per il folclore che contraddistingue la nostra cultura di abruzzesi.

Oggi ho pensato di proporvi altri articoli di fine manifattura sempre presenti nei nostri corredi: i centrini all'uncinetto, le cendrùcce.

Nella mia vita, ne ho visti diversi, entrambe le mie nonne erano abili con l'uncinetto. I cotoni più utilizzati, in genere, sono quelli di color bianco oppure ecrù. Io preferisco i primi.

Credo che in ogni casa abruzzese siano presenti, di tutte le fogge e di varia fattura: su mobili, comò e comodini. Singoli esemplari oppure in completo. 

Le signore, soprattutto le nostre nonne, erano e sono abili nell'incatenare ed intrecciare i fili con l'uncinetto. Veloci e precise nell'eseguire tutti i vari punti. Mi sembra di vederle quelle mani, ancora adesso.

Il mio appuntamento, come al solito, è a domani, per scoprire una nuova casellina del Calendario.

Concetta D'Orazio




giovedì 10 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Venerdì 11 dicembre 2020 - La tavule de la fešte: le sottobbecchière



Cari amici, eccoci al consueto appuntamento con il nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020
La casellina è quella del giorno 11 dicembre.

Ieri vi ho raccontato qualcosa sui bicchieri di vecchia foggia, quelli che teniamo al sicuro nelle vetrinette.

Così, prima i bicchieri e oggi...i sottobicchieri, le sottobbecchière.
In dialetto non abbiamo un termine corrispondente all'italiano, forse perché questi piattini che, oltre ad evitare il gocciolamento sulle tovaglie, hanno per lo più un fine estetico sono d'invenzione alquanto recente, rispetto alla tradizione dialettale.




Sono recenti, è vero, però io ricordo che quando si apparecchiava per Natale o comunque per feste importanti, a casa della nonna, questi piccoli vassoietti rotondi di vario materiale, in acciaio cromato come quelli della foto, in genere di vetro o di metallo, non mancavano mai di adornare la tavola.

Comunque sia, anche in Abruzzo, come in tutto il mondo la tavule de la fešte dev'essere apparecchiata con grande eleganza! Servizi di piatti, bicchieri e sottobicchieri.

Molta importanza era ed è data alla biancheria. Soprattutto nei tempi passati, si riservava alle occasioni, in cui magari la famiglia tutta si riuniva attorno al desco festivo, l'utilizzo di tovaglie e tovagioli di fattura più pregiata che, di solito, era conservata nei bauli o comunque fra i pezzi più preziosi del corredo.
Ma della biancheria forse parleremo in altro momento.

A domani, con una nuova casellina del Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020.






 


mercoledì 9 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Giovedì 10 dicembre 2020 - Lu servìzie de bbecchière andìche

 




Cari amici, siamo già arrivati al decimo giorno del nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020, giovedì 10 dicembre.

Stavo pulendo una vetrinetta e ho tirato fuori questi bicchieri che tolgo solo per spolverare. Sono elementi superstiti di servizi antichi e mi dispiace sciuparli.

Un tempo i calici ricoprivano un ruolo molto importante nella vita quotidiana. Essi erano di tutte le fogge e di tutte le misure, calibrati sul liquido che dovevano ospitare. Davvero belli, con leggere incisioni o disegni a rilievo. Dovevano essere riposti in mostra, forse a testimonionare le buone condizioni economiche della famiglia.
Ogni volta che si riceveva qualche visita, si sceglieva il boccale, a seconda della circostanza e della bevanda: vino, succo, bevande varie.

Un posto particolare era ricoperto dai cosiddetti bicchierini per il liquore: piccoli e deliziosi, se ne trovavano sempre diversi, spesso con incisioni e decorazioni.

Oggi siamo meno formali e, a parte poche diverse tipologie, utilizziamo bicchieri dalla foggia molto più spartana.

Vièmm'a truvà ca ce facième 'nu bbecchière.

Si invitavano amici, promettendo bevute: - Vieni a farmi visita, così beviamo qualcosa.

Assièttete aèsse ca mo' te dènghe nu bbecchierine.

- Accomodati, ti offro un bicchierino (di liquore).


A domani, con una nuova casellina.

Concetta D'Orazio






martedì 8 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Mercoledì 9 dicembre 2020 - Lu fazzulètte


Eccoci giunti a mercoledì 9 dicembre. Dopo la pima festa del periodo natalizio, vale a dire l'Immacolata Concezione, possiamo affermare di essere ormai entrati nel periodo natalizio vero e proprio.

Un Natale un po' così, pieno di incertezze e di confusione.
A me il Natale piace molto e sto cercando di trascorrere nel modo più tradizionale possibile anche questo, pur nel rispetto di tutte le restrizioni del caso, con la speranza che l'incubo possa volgere presto alla conclusione.

Per la casellina di oggi del nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020, ho pensato di dedicare qualche riga ad un capo di biancheria che le persone della mia generazione conoscono bene, per averlo utilizzato molto in passato, soprattutto nel periodo della nostra infanzia: lu fazzulètte, il fazzoletto da naso, di stoffa.

I fazzoletti da naso, in confezioni multiple, non dovevano mai mancare fra i capi del corredo delle ragazze.
I ritagli di stoffa quadrata erano oggetto di lavorazioni varie: ricami, orli all'uncinetto; nella dodde comparivano anche fazzoletti intagliati o lavorati di varia foggia. 
In particolare, i più ornati erano quelli femminili. I fazzoletti maschili avevano una fattura meno appariscente, anche se pure per questi si realizzava qualche ricamo che mettesse in evidenza le iniziali del nome.

Arecuòrdete de métte lu fazzulètte dèndr'a la cartèlle de la scole. 


- La mamma ricordava sempre: - Ricordati di mettere il fazzoletto nella cartella della scuola.

Oggi i fazzoletti di stoffa sono stati sostituiti da quelli di carta, molto più comodi e igienici ma di sicuro meno graziosi e personalizzati.


A domani per una nuova casellina.

Concetta D'Orazio