Cari amici, siamo già arrivati al decimo giorno del nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020, giovedì 10 dicembre.
Stavo pulendo una vetrinetta e ho tirato fuori questi bicchieri che tolgo solo per spolverare. Sono elementi superstiti di servizi antichi e mi dispiace sciuparli.
Un tempo i calici ricoprivano un ruolo molto importante nella vita quotidiana. Essi erano di tutte le fogge e di tutte le misure, calibrati sul liquido che dovevano ospitare. Davvero belli, con leggere incisioni o disegni a rilievo. Dovevano essere riposti in mostra, forse a testimonionare le buone condizioni economiche della famiglia.
Ogni volta che si riceveva qualche visita, si sceglieva il boccale, a seconda della circostanza e della bevanda: vino, succo, bevande varie.
Un posto particolare era ricoperto dai cosiddetti bicchierini per il liquore: piccoli e deliziosi, se ne trovavano sempre diversi, spesso con incisioni e decorazioni.
Oggi siamo meno formali e, a parte poche diverse tipologie, utilizziamo bicchieri dalla foggia molto più spartana.
Vièmm'a truvà ca ce facième 'nu bbecchière.
Si invitavano amici, promettendo bevute: - Vieni a farmi visita, così beviamo qualcosa.
Assièttete aèsse ca mo' te dènghe nu bbecchierine.
- Accomodati, ti offro un bicchierino (di liquore).
A domani, con una nuova casellina.
Concetta D'Orazio
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