Corre verso il fornello. La vedo che si mette le mani nei capelli. Lo sento, avverto l’odore di bruciato. Lei impallidisce. Io impallidisco di più. Il ferro è andato. L’ha posizionato troppo presto sulla fiamma. Oppure si è trattenuta troppo a lungo a sbattere le uova. Il ferro per le pizzelle è deceduto. Un ricordo della nonna e della mamma della nonna, ha concluso la sua esistenza, fra le bragie dell’Inferno.
(Da "La farina senza calcolatrice"- Riprendiamoci il Natale)
Le
pizzelle non devono mancare mai.
Non è Natale se non ci sono le pizzelle. Ma non è nemmeno Pasqua, la Concezione, l’Assunta e tutti i compleanni.
Non è Natale se non ci sono le pizzelle. Ma non è nemmeno Pasqua, la Concezione, l’Assunta e tutti i compleanni.
A
casa di un abruzzese le pizzelle devono esserci. Sempre.
Le
feste sono vicine, mia madre ne preparerà in abbondanza. Le congelerà, come fa
sempre, in piccoli pacchetti da dieci o da quindici, calcolando in maniera
minuziosa il bisogno che si presenterà nei giorni a venire.
Durante le feste se ne consumano parecchie.
A mia madre la calcolatrice ha sempre fatto un baffo. Durante le feste se ne consumano parecchie.
Una vita scandita dal fumo e dal calore che si leva dal fornello.
A casa mia si capiva, e si capisce, di essere nell'imminenza di una festa, quando si avvertiva, e naturalmente si avverte, quel profumo tipico, a metà fra una fragranza di ciambella dolce e uno di uova fritte!
Sì, è proprio questo il ricordo dell'odore caratteristico di questi dolci che mi ha sempre accompagnato.
A casa mia si capiva, e si capisce, di essere nell'imminenza di una festa, quando si avvertiva, e naturalmente si avverte, quel profumo tipico, a metà fra una fragranza di ciambella dolce e uno di uova fritte!
Sì, è proprio questo il ricordo dell'odore caratteristico di questi dolci che mi ha sempre accompagnato.
Avete mai visto un ferro per le pizzelle? Lo chiedo ai non abruzzesi. È chiaro che nessuno dei miei corregionali può dire di non aver mai assistito alla realizzazione di questi dolci che per noi rappresentano il simbolo distintivo di ogni rinfresco, comandato e non.
Avevo già detto, in un altro articolo, che per noi non esiste festa che non preveda, nel buffet dei dolci, un posto per le tradizionali pizzelle.
Un posto d'onore. Sempre, da quando sono nata.
Il ferro è l'attrezzo con cui si realizzano questi piccoli capolavori golosi.
Il ferro "delle origini" va posizionato sulla fiamma del fornello. Il calore dell'attrezzo arroventato permetterà la cottura dell'impasto di uova, zucchero e farina. Sarà necessario girare più volte sul fuoco, in maniera da permettere la cottura omogenea da entrambe le parti.
Per le pizzelle del tipo "morbido", il tempo di cottura sarà minore (circa un tre/quattro minuti per lato).
Chi vorrà ottenere dolci più secchi, friabili e duri, dovrà lasciare l'impasto più a lungo sull'attrezzo. In questi casi comunque, è bene ricordarlo, sarà necessario aggiungere anche farina in più.
Oggi esistono anche i dispositivi elettrici per la cottura: sono più veloci e permettono di non sporcare la cucina.
Vi posto alcune foto e vi rimando ad un mio precedente articolo in cui troverete la ricetta delle pizzelle.
ferro per pizzelle |
ferro per waffel |
ferro per pizzelle |
Qui altro articolo con ricetta pizzelle: click
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