giovedì 31 dicembre 2015


Cari amici, nel ringraziarvi per la vostra assidua presenza su questepagine, porgo a tutti il mio Augurio per un Nuovo Anno all'insegna della serenità.

Buon 2016!

giovedì 24 dicembre 2015

24 dicembre: grazie!



Cari amici, siamo giunti alla casellina del Calendario abruzzese dell'Avvento del 24 dicembre.

Voglio ringraziare tutti quelli che hanno seguito questo mio appuntamento quotidiano, sperando di essere riuscita a fornire qualche informazione o notizia interessante.

Auguro a tutti Buon Natale

Mi raccomando: mangiate senza moderazione, cercando di conservare le nostre belle tradizioni abruzzesi, anche sulla tavola.

A coloro che, in questi giorni, decideranno di fare passeggiate nelle nostre località, ricordo che l'Abruzzo è ricco di risorse, naturalistiche ed artistiche, davvero numerose ed interessanti.

A tutti quelli che mi leggono va il mio pensiero.
Auguri!

Concetta D'Orazio







mercoledì 23 dicembre 2015

Un 23 dicembre di dolcezze



Ci siamo, manca davvero poco.
Le atmosfere fiabesche profumano sulle cime della Majella. Le respiro dal mio balcone: un bianco che sembra aver vinto la sua battaglia, a discapito di questo tepore invernale, davvero insolito per la stagione.

Il telefono inizia a squillare per gli Auguri. E oggi cantano pure tutte le messaggerie, le notifiche ed ogni ben di social.
Confessiamolo: farci gli Auguri di Buon Natale è ancora una delle nostre occupazioni preferite, a dicembre!

In questi giorni, abbiamo ripercorso insieme  le tradizioni più importanti, le abitudini ancora in uso e i ricordi di quelle ormai abbandonate. 
Sicuramente avrò dimenticato di scrivere su qualche argomento importante. Cercherò di rimediare in futuro, anche fuori dall'occasione festiva.

Scopriamo oggi la casellina del Calendario dell'Avvento, relativa al 23 dicembre.

Fermiamo tutto e dedichiamoci a momenti di...dolcezza.
Voglio farvi vedere le immagini dei biscotti che ho realizzato in casa, anche negli anni  passati e che accompagnerò con i dolci più rustici, quali i cavicionetti (qui).
Le decorazioni possono essere diverse, la ricetta per l'impasto base la trovate, come sempre, a questo link.







All'impasto principale, oltre a spezie varie, possono essere aggiunte anche mandorle e noci tritate.

A conclusione del pranzo di Natale, propongo un tronchetto al cioccolato. In passato, ne avevo scritto qui



A proposito degli Auguri di Natale, metto di seguito un brano tratto dal racconto Le kappa con le consonanti, inserito nella raccolta Riprendiamoci il Natale che, ancora per tutta la giornata odierna, può essere scaricato #gratis. Cliccate sulla foto.



La mia vista, dovrei farla controllare. Mi sembra di non vedere bene. Mi pare di non capire. Come se fosse una lingua sconosciuta. Strani segni si susseguono sul display del cellulare.
Forse comincio a decifrare.
All'iniziale incertezza si sostituisce la convinzione che fa orrore.
Inorridisco. Questa volta la nausea sale su, alla lettura della frase di risposta. Ma è una nausea strana, come lo sarebbe una ripugnanza senza vocali e con le kappa.
-Grz tnt. Bn Ntl pr t. Kikka.

[...]



Per oggi vi lascio, dandovi appuntamento a domani. La cucina mi aspetta!

C. D'Orazio




martedì 22 dicembre 2015

22 dicembre - Mai senza













Siamo quasi alla fine. Il nostro Calendario abruzzese dell'Avvento è ormai completato. 
Mancano solo due giorni, prima del 25.

Tanti sono già alle prese con i preparativi, soprattutto quelli della cucina. 
I più ritardatari si preoccupano ora di fare gli ultimi acquisti: baccalà, pasta, carne, frutta e dolci vari. 

Questa sera mi preme darvi un'unica raccomandazione: non dimentichiamo di acquistare il peperoncino!

Sì perché all'abruzzese potete preparare qualsiasi piatto, potete proporre qualunque portata, ma non chiedetegli di fare a meno del piccante.
Noi, senza peperoncino, ci sentiamo incompleti!

Con questo consiglio, vi esorto ad aprire con me la casellina del 22 dicembre.

A domani,
C.D'Orazio


lunedì 21 dicembre 2015

#gratis 22 e 23 dicembre



#gratis 22 e 23 dicembre

21 dicembre - Il baccalà


Il pensiero è automatico. Siamo al 21 dicembre e non possiamo non aver pensato all'alimento principe per la cena della Vigilia: il baccalà.

Pensiamo dunque a sistemarlo. Riempiamo una bella ciotola d'acqua fredda e immergiamo il nostro baccalà da ammollare, dopo averlo lavato per bene e aver tolto il sale in eccesso.
Possiamo iniziare questo procedimento già da oggi, ricordandoci di cambiare l'acqua almeno tre volte al giorno.

La mattina del 24 il nostro pesce sarà pronto per essere cucinato.

Sulle tavole abruzzesi della Vigilia, il baccalà non manca mai e viene proposto in vari modi: in umido con salsa semplice di olio e prezzemolo, arrosto oppure fritto.
L'altro giorno ho assaggiato alcuni crustili (clicca qui per la ricetta), al cui interno era stato inserito pure del baccalà.

L'appuntamento è domani, per scoprire una delle ultime caselline del nostro Calendario dell'Avvento, abruzzese.

C. D'Orazio



domenica 20 dicembre 2015

20 dicembre - Menù della Vigilia



Bentrovati, amici.
Ci siamo, oggi è 20 dicembre e il tempo stringe.
Passano le giornate, che dico giornate: qui si contano le ore. Dobbiamo pensare non soltanto al menù del pranzo di Natale ma pure a quello della Vigilia. 
Eh, sì: noi abruzzesi non facciamo Natale, se prima non abbiamo messo a posto la Vigilia!

Il 24 dicembre è sempre stato per me un giorno davvero particolare, quasi avvolto nel mistero dell'attesa. 
Ricordo che quando ero piccola, il  mio stato d'animo oscillava tra una sensazione di entusiasmo, per la festa ormai imminente, e un'idea quasi un po' ansiosa, perché non riuscivo ad accettare tutta quella misteriosa inquietudine degli adulti, impegnati a preparare la cena o a finire la visita ai parenti più stretti. Tutto questo continuo da fare era incomprensibile per me bambina. 

La cena della Vigilia deve essere di magro, cioè senza carne.
Beh, di magro...
I menù di una volta comprendevano diverse portate. Non ricordo quale sia il numero preciso dei piatti. Sì, perché esiste un numero definito di portate, al di sotto del quale non si deve andare. 
Mio nonno lo ripeteva sempre, ma io ho dimenticato.  Forse 11?

A casa nostra, le pietanze si ripetono di anno in anno. 
Pure oggi sulla tavola del 24 dicembre, ritrovo i piatti che ormai conosco da bambina: 
- cappucce e sardelle (verza e sardine), con i peperoni secchi; 
- spaghetti fedelini, al tonno;
- baccalà arrosto o in umido; 
- cavolfiori;
- sedano e finocchio;
- pesce vario;
- fagioli;
- frutta;  
- frutta secca;
- dolci vari, tra cui cavicionetti, cicerchiata, pizzelle, parrozzo, pandoro e panettone.

Insomma, abbiamo ancora qualche giorno per riflettere sul menù del 24.
Per il momento, scopriamo una nuova casella del Calendario abruzzese dell'Avvento.

A domani,
C.D'Orazio










sabato 19 dicembre 2015

19 dicembre - Prove di parrozzo



Ciao, amici.
Stamattina la sveglia è suonata presto.
Già da ieri sera una mezza idea mi riempiva la testa: oggi è giornata di parrozzo! 
Per esprimermi al meglio in cucina, io ho bisogno di tranquillità e...solitudine. Ecco spiegato il motivo dell'alzata mattutina.

Dunque, il parrozzo, dite la verità: quanto avete letto, in questi giorni, in merito a questo dolce abruzzese, tipico del periodo natalizio? Siete già a conoscenza dell'importanza della tradizione. Sapete già, per filo e per segno, la storia del pan rozzo, la sua celebrazione, in versi e in prosa, soprattutto ad opera del nostro vate Gabriele D'Annunzio, che diede il nome a questo dolce.

Tra i tanti artisti abruzzesi ad averne celebrato la bontà, voglio anche ricordare l'illustre umanista Cesare De Titta autore de Lu parrozze, testo musicato dal Maestro Antonio di Jorio.

Ma adesso, facciamo insieme questo dolce prelibato.

Ingredienti

6 uova

200 gr. di zucchero
150 gr. di semolino
150 gr. di mandorle tritate finemente
50 gr. di burro + burro necessario per fondere il cioccolato
200 gr. di cioccolato fondente
1 scorza grattugiata di limone
alcune gocce di essenza di mandorle amare per torta
1 o 2 cucchiai di amaretto
1 pizzico di sale

Preparazione

Unite i rossi allo zucchero e mescolate con una frusta.



Tritate le mandorle. Aggiungete ad esse il semolino e la buccia grattugiata del limone.


Adesso bisogna mettere le polveri nella crema di zucchero e uova, unendo anche l'amaretto e le gocce di essenza.

Aggiungete anche il burro fuso e mescolate.

In un'altra ciotola montate i bianchi  a neve, insieme con un pizzico di sale.
Quindi uniteli all'impasto di tuorli e polveri, avendo cura di rimestare dal basso in alto, per non far smontare i bianchi.



Foderate con carta da forno uno stampo per parrozzo.



Mettetevi l'impasto e cuocete a forno già caldo, a 170°, per più di un'ora.
Tirate fuori il parrozzo, dopo aver fatto la prova stecchino, ponetelo a riposare su una gratella.


Adesso fate fondere il cioccolato a bagnomaria, aggiungendo qualche pezzetto di burro.


Ricoprite di cioccolato il parrozzo, aiutandovi con una spatola.








Lasciate raffreddare il dolce. Servite.



Nella speranza di aver fatto cosa di vostro gradimento, scrivendo questo articolo, vi lascio, dandovi appuntamento a domani.
Ah, dimenticavo: scopriamo insieme la casellina del nostro Calendario abruzzese dell'Avvento, relativa al 19 dicembre.

C. D'Orazio



venerdì 18 dicembre 2015

18 dicembre - Itinerari abruzzesi


Cari amici, voglio aprire la finestrella del 18 dicembre, sul nostro personale Calendario abruzzese dell'Avvento, affacciandomi, insieme a voi, sulle meraviglie naturali e storiche che l'Abruzzo custodisce. 
Anche se è impossibile menzionarle tutte, da alcuni anni, ormai, cerco di imprimere, su queste pagine virtuali, le sensazioni che l'amore per la mia terra fa nascere in me, nelle diverse occasioni.

Mi fermo un momento, nel mezzo delle frenesie di questi giorni prima delle Feste.
Due o tre minuti per richiamare alla mente istantanee, prodotte dalle memorie di gite non troppo lontane nel tempo.

Gli occhi si affacciano, dai trabocchi si allungano, attraversano la spiaggia, si incamminano lungo le colline.

Giungono infine ai monti, in men che non si dica. 
Chi si mette in viaggio, lungo le vie abruzzesi, con l'intento di scoprire quante più ricchezze contengono, spesso non ha neppure il tempo di digerire il pranzo, tanto in fretta cambia il panorama di vedute: dal mare alla montagna è solo un cenno di capo.




C'è da perdersi nel fascino e nelle atmosfere. Il nostro Abruzzo non annoia: viva, la terra si congiunge al cielo, mostrando panorami che spaziano dal tempo classico, a quello del Medioevo; dai giorni di ieri appena trascorso, a quelli di oggi.

Ripasso a mente le immagini di alcuni borghi antichi e medievali.
Penso alle mie visite a quei paesi, arroccati sulla roccia del Gran Sasso.

Guardo Brittoli (PE) e quella sua eleganza antica. 
Ricordo che allora, alcuni anni addietro, mi affacciai da quella cittadella e mi sentii padrona dei tempi passati.



Accanto a Brittoli, menziono ora Corvara (PE), altro borgo arroccato. 
Ripenso a quel silenzio che mi avvolgeva e mi trasportava nei tempi in cui il grigio era atmosfera di fascino e di mistero.


Respiro quelle memorie e, per ora, mi fermo.
A domani,

C.D'Orazio





giovedì 17 dicembre 2015

17 dicembre, regali presuntuosi



Natale e regalo vanno a braccetto.
Si fermano, con me, davanti ad una vetrina. Un gioiello ha attirato la nostra attenzione. 
Un ciondolo ricamato, due cuori sono stretti, abbracciati in quello splendore dell'oro che rilucerà sul mio collo.

Mi sentirò una regina. L'ho meritato. 
Ogni donna che indossa uno di questi preziosi monili è infatti regina, principessa, padrona del cuore suo e di quello del proprio uomo.

Il desiderio è tanto. Voglio ricevere il monile prezioso, di tradizione abruzzese. Si chiama presentosa e si regala alle ragazze e alle donne. 
La stella, con il cuore. La stella con i cuori.

Infine quel dono è mio. L'amore e la sua promessa si confermano.

Cari amici, scoprite oggi con me la casellina del Caledario abruzzese dell'Avvento, dedicata al 17 dicembre.
Luci intermittenti e giochi colorati salutano anche questa giornata.
I tempi sono di crisi, di magro: niente ci impedisce di sognare però.

Vi riporto un brano, tratto dal racconto Quanto costa un bambinello, inserito nella raccolta Riprendiamoci il Natale.

I panettoni sono lì, sono pochi, in ordine sullo scaffale. Se ne stanno tutti in fila, quasi fossero prossimi ad un’esecuzione. Uno dopo l’altro, attendono che qualche mano agguanti il loro laccetto posto in sommità e li catapulti nel carrello semi-vuoto.
Giro la guardia, mi dirigo verso il reparto dei giocattoli.
Mentre cammino mi capita di guardarmi le scarpe. Rivedo i miei piedi da bambina, infilati nelle calzature da ginnastica. Le ricordavo più sporche. Mi viene da sorridere.
Mi fermo.
[...]






A domani

C. D'Orazio

mercoledì 16 dicembre 2015

Tombolate del 16 dicembre


16 dicembre. 
Un tempo, di questi giorni, si dava inizio alle tombolate, ai giochi in famiglia e con gli amici. Carte, cartelle, spiccioli, fagioli erano i protagonisti del dopo cena.

A volte le sedie non erano sufficienti, intorno a quelle tavolate dalla lunghezza infinita, approntate per il gioco serale. Bisognava chiederle in prestito ai vicini.
Spesso erano proprio i vicini che, invitati, si trascinavano dietro le seggiole.
Una volta.

E con le sedie, i giocatori, tombolanti e settebbellisti, portavano con loro anche i borsellini con i soldi spiccioli, sperando di poterli avere ancora pieni, per la fine della serata.

Di giochi natalizi ho scritto in uno dei racconti La briscola senza carte è come il presepe senza l'asino, inserito nella raccolta Riprendiamoci il Natale.

Trascorriamo interi pomeriggi e gran parte delle sere, attorno ai tavoli adibiti a bische casalinghe, muniti di sacchettino con le monete che abbiamo preparato da mesi.
L’usanza della famiglia  richiede che, durante l’anno, noi bambini le monetine non le dobbiamo mettere nella pancia di maialini rosa e neppure nella bottiglia di plastica. Noi le monete le mettiamo nel sacchettino apposito, da gennaio a dicembre, anche chiamato “bustina della tombola”, ad indicare con il nome del gioco principe natalizio, tutto l’insieme di attività ludiche e viziose delle feste.
Ognuno di noi ha il borsellino, di foggia e fatta diversa.
C’è quello che la zia ha ricavato dall’astuccio degli occhiali.
La nonna ne ha confezionato uno con la lana e con i ferri per le calze. A volte capita pure che arrivi la comare con il suo sacchetto elegante: fatto tutto ad uncinetto, con pizzo e merletto.
Quelle borsettine ogni anno, si riempiono e si svuotano, con grande nostra gioia di bambini o nostro cruccio. Le usiamo per metterci le vincite.
E noi siamo quattro moltiplicati per otto, per dieci e più.
Queste sono le nostre feste. Le nostre vacanze di Natale.
È dalla Concezione che giochiamo. Andremo avanti fino a gennaio. 

[...]

I borsellini, le lunghe tavole, i dolci, la frutta secca. Questa è una delle immagini del periodo natalizio di quando ero bambina e poi ragazza, che mi porterò per sempre nel cuore.

E oggi? L'entusiasmo di allora pare perduto. La vivacità, quella spensieratezza: quasi non ci appartengono più.
Pure i giochi natalizi hanno perso il loro fascino, soppiantati dalle attività ricreative che ci vedono dialogare con aridi ed anonimi schermi, in perfetta solitudine.

La mia speranza è di riuscire a recuperare quel calore dell'atmosfera e quella spensieratezza di una volta.

Scopriamo un'altra casellina del nostro Calendario abruzzese dell'Avvento.
A domani,

C. D'Orazio

martedì 15 dicembre 2015

15 dicembre - Ricostruzioni storiche o quasi

Eccoci a scoprire la casella di martedì 15 dicembre, sul nostro personale Calendario abruzzese dell'Avvento.

Credo che ormai sia terminata la fase degli addobbi.

Per noi abruzzesi le tradizioni sono molto importanti e così pure quella di allestire in casa, vicino all'Albero di Natale, la rievocazione della Natività.
Montagne di cartapesta, cielo stellato a metro quadro, ovatta e muschio artificiale, come se piovesse.

Le nostre rievocazioni storiche fanno bella mostra di sé su mobili, tavoli e assi di legno approntate all'occasione.
Beh, storiche storiche non proprio. Diciamo che ci proviamo: a casa mia, fra pastori e fiumi di carta argentata, da qualche anno passa pure un trenino!




Dicevo, dunque, che qui in Abruzzo la tradizione della rievocazione della natività è molto sentita.
E non solo in casa. 

Voglio ricordare le celebrazioni del Presepe vivente in diverse località, fra cui  Rivisondoli, in provincia di L'Aquila, Sant'Eusanio del Sangro, in provincia di Chieti.
Il Presepe in pietra della Majella è una particolarità di Lettomanoppello, paese in provincia di Pescara.





Vi lascio, dandovi appuntamento a domani.

C. D'Orazio



lunedì 14 dicembre 2015

Mari o monti per il 14 dicembre


Eccoci, amici, siamo giunti a lunedì, 14 dicembre. Le caselline del nostro Calendario abruzzese dell'Avvento continuano ad essere aperte su notizie, tradizioni, ricette del periodo delle festività.


Pensavo, stamane, a quanto sia ardua la scelta della località, o comunque della destinazione di montagna o di mare, per chi decide di trascorrere un soggiorno di vacanza, qui in Abruzzo, soprattutto nel periodo natalizio.

Nella nostra regione, dove finisce la neve, inizia il mare.
L'Appennino degrada con dolcezza, facendo scivolare le sue brume, giù per le colline. 
E, da queste, il passo alle adriatiche spiagge è davvero breve.


Mare e neve paiono quasi toccarsi, o quanto meno salutarsi, in barba ad ogni perfetto fotomontaggio.




La scelta è dunque imbarazzante. Nel dubbio: in poco tempo si può scendere dalla montagna al mare e, viceversa, salire dalla spiaggia invernale verso le piste da sci.
L'ideale è accompagnare ogni visita con ottimo cibo, godendo pure delle prelibatezze dell'enogastronomia.

Oggi il mio consiglio è di assaggiare la nostra gustosissima pasta all'uovo, tra cui troviamo gli spaghetti alla chitarra. Cliccate sulla foto.



Vi lascio con un brano tratto dal racconto Il panettone è troppo piccolo, inserito nella raccolta Riprendiamoci il Natale.

Ci fermiamo davanti casa della zia.
Non è proprio mia zia. Non è nemmeno la zia di mamma o di papà. Non so nemmeno perché la dobbiamo chiamare così.  Non importa. Basta che sul tavolo della sua sala ci sia tanta roba da mangiare.
[...]



 A domani,
C.D'Orazio

domenica 13 dicembre 2015

Santa Lucia, 13 dicembre sulla tavola















La tavola di Santa Lucia chiama già l'idea di festa. Quel tepore di bianco e di rosso, che si era palesato in maniera timida nei giorni passati, accentua oggi la sua anima manifesta.
Sì, perché è adesso che le nostre tavole iniziano a profumare di cibo dedicato al tempo, alla stagione e alle ricorrenze.

Le noci con il formaggio pecorino ci trattengono sempre, dopo ogni pasto.
Il dolcetto è assicurato, senza dubbio.

Colori, sapori e tradizioni. Li possiamo leggere già dal modo in cui il nostro desco è apparecchiato.
Aromi e gusti sono impressi sui nostri tovaglioli.
Sale e pepe ricamano i bordi dei sottopiatti.
Zucchero e cannella accentuano le venature di argento di cucchiai e forchette.

Festeggiamo oggi l'onomastico di ogni Lucio e Lucia, di ogni Luciano e Luciana, mentre ci accingiamo ad aprire una nuova casellina del Calendario dell'Avvento, abruzzese.
A domani,
C. D'Orazio