lunedì 22 maggio 2017

Abruzzo romano: Alba Fucens



Le rovine dei tempi non hanno rovinato il tempo.
Questo è il pensiero che mi infiamma, nonostante il sole sia primaverile e leggero il tepore; appoggio la mia persona su secolari pietre di storia.

Sì, il tempo pare essere rimasto immobile a guardare quelle testimonianze di epoche remote, periodi in cui la fama e la posizione invidiabile, a ridosso della via Tiburtina Valeria, ne fecero una colonia romana d'importanza strategica.





Alba, ai piedi del monte Velino, nel territorio in cui erano stanziate le popolazioni degli Equi e dei Marsi, è il nome che probabilmente indicava la vicinanza, in altezza, al sorgere del sole, a quasi mille metri sul livello del mare. 

Così Alba ricordava l'altura su cui posarono la prima volta le pietre che andarono a formare la cittadina; allo stesso modo Alba indicava la luminosità dell'ora in cui il sole si affaccia.

Fucentia o Fucens richiamava il lago del Fucino e le genti marsicane fucentes.




Degli antichi splendori dell'età repubblicana scorgo quasi le impronte, allenandomi ad attraversare i lastricati delle vie. 
Delle nuove responsabilità di colonia romana vedo gli equilibri architettonici.

L'anfiteatro, per gran parte scavato nella roccia, garantisce lo spettacolo, anche oggi.




Allenando il mio cammino lungo la strada che dalle rovine sale al colle vicino, guardo come al ricordo di Roma antica andò sostituendosi l'opera alacre della mano dei monaci e dei maestri.

Su quello che era stato il tempio di Apollo di Alba Fucens ammiro la Chiesa di S. Pietro (XII secolo).
Mi perdo nell'incanto dell'interno e tre navate, di quella semplicità che fa godere di meraviglia.








Concetta D'Orazio

Il sito archeologico di Alba Fucens si trova nel comune di Massa d'Albe (AQ).



Aree archeologiche d'Abruzzo, su questo blog:

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