giovedì 10 dicembre 2015

I cavicionetti del 10 dicembre



Eccoci qui, a scoprire un'altra casellina del nostro Calendario dell'Avvento.
La pioggia poco fitta ma persistente invita a mettere le mani nella pasta e a scaldare forno e fornelli.

Oggi proviamo a preparare alcuni dolci, fra i più caratteristici di questo periodo.
In dialetto si chiamano cavicionetti (caviciunitte, caggionetti).

Ingredienti

Per la pasta

500/600 grammi di farina
3/4 bicchiere di vino bianco
3/4 bicchiere di olio extravergine di oliva
un cucchiaio di zucchero (o un cucchiaino abbondante)
un pizzico di sale
zucchero semolato per guarnire

Per rendere più morbido l'impasto si può aggiungere un uovo.

Per il ripieno

4 cucchiai di marmellata di uva nera (o scrucchiata, vale a dire marmellata con uva Montepulciano d'Abruzzo)
1 cucchiaio di miele
una decina di mandorle sgusciate e tritate
3 o 4 noci
1 pezzetto di cioccolata 
Olio per friggere

I ripieni possono essere diversi ed includere anche ceci (lessati e tritati)


Preparate l'impasto, mescolando tutti gli ingredienti. Lasciatelo riposare per una decina di minuti e quindi tirate una sfoglia sottile.




In un pentolino, scaldate la marmellata, unite il miele. Aggiungete le mandorle, le noci, la cioccolata, dopo aver tritato il tutto.
Lasciate raffreddare.


Ricavate sulla sfoglia tante formine rotonde. Inserite al centro di ogni forma un cucchiaio di ripieno.













Chiudete i lembi, a formare delle mezzelune che fermerete con i rebbi di una forchetta. 



In una pentola fonda, scaldate abbondante olio per friggere.
Immergete i caggionetti e cuocete fino a quando avranno raggiunto una doratura perfetta.



Scolate i dolcetti su carta assorbente e passateli quindi nello zucchero semolato.



I cavicionetti possono essere cotti anche in forno pre-riscaldato a 180°.

Prima di darvi il solito appuntamento a domani, vi lascio un brano tratto da Nero di memoria, in cui sono menzionati i cavicionetti.

Cavicionetti! La signora aveva dato a Colettina i cavicionetti!
Nicoletta guardò la mamma, poi strinse al petto quel suo piccolo gruzzoletto di dolciumi. Lo sguardo furbo ed intelligente. Sentiva di aver fatto qualcosa di fondamentale per la sua famiglia.
E sicuramente aveva fatto una cosa importante: aveva portato la colazione!  [...]

Nero di memoria.




A domani
C. D'Orazio



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