Cari amici, quest'anno non ho avuto molto tempo per organizzare in anticipo il Calendario dell'Avvento d'Abruzzo con nuovi argomenti inerenti alla nostra regione.
Il Calendario tuttavia è per me e per il blog questepagine una bella tradizione e rinunciare ad essa sarebbe motivo di grande dispiacere. Perciò ho deciso di aspettare il Natale, dal 1 al 24 dicembre, riproponendo varie tematiche care agli abruzzesi, sperando di far cosa gradita a molti.
Questo di fianco è lo schema base del Calendario: da oggi, 1 dicembre 2020, inizieremo ad aprire una casellina al giorno.
Come buon augurio, vorrei dedicare questo primo appuntamento ad una bevanda che agli abruzzesi piace molto: il vino, lu vine.
Il bicchiere di vino da noi non è soltanto un classico accompagnamento di pranzi e cene.
Offrire all'ospite un calice del frutto raccolto ne lu capannete (la vigna) è più di una cortesia, rappresenta un gesto di rispetto, un segno devozionale.
Fino a non molto tempo addietro, parlo degli anni '60, mettere vino e bicchiere sulla tavola, di fronte all'ospite appena arrivato in visita, era considerato comportamento educato, anche se ciò avveniva lontano dai pasti.
La grande affezione per questa bevanda è forse da ravvisare prevalentemente nel fatto che l'anima, per lo più contadina, del popolo abruzzese ha sempe condotto l'esistenza sulla base dei frutti del lavoro agricolo.
Il vitigno abruzzese per eccellenza è quello da cui si ricava il Montepulciano d'Abruzzo, prodotto in prevalenza lungo la fascia collinare del versante Adriatico.
A domani, per una nuova finestrella.
Concetta D'Orazio
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