Scellerati
quei piccoli sassi che scivolano sotto alle scarpe. Ti mettono alla prova.
Misurano la tua abilità a tenere l'equilibrio. Il piede vacilla. È necessario
evitare ogni distrazione.
Si
sale ripidamente, il sentiero è stretto e gli scalini naturali, arrangiati
sui sassi, sulle radici di piante ingrossatesi sotto il peso dei secoli e
venute in superficie.
Quei
metri che, in altri momenti, sarebbero sembrati di poca fatica da percorrere,
ora assumono misura infinita: si sale verso il cielo.
È
lì che stiamo andando. Lo capisco dal limite delle nuvole di questa strana
mattinata quasi piovosa.
Ci
stiamo dirigendo dove le nubi si sono fermate a riposare.
Ci
sarà da camminare in salita.
Ma
la forza c'è.
Il
cielo è lontano. Lo sento, lo avverto dal mio respiro d'affanno.
Le
gambe sono quasi indolenzite, a macinare le distanze di quel gravoso
calle.
E c'è pure la determinazione
Le nubi sono veramente scese, forse ad appoggiare con una contraria leggerezza il peso di quella roccia.
È la pietra della Majella.
Quel masso e la sua imponenza sovrastano l'eremo.
E, all'interno, il verde del muschio fa da contorno al bianco della roccia, alle spalle della statua S. Onofrio.
L'esperienza è di meraviglia: l'umidità riscalda quella poca metratura quadrata di spazio rivolto alla meditazione.
È lì, proprio sotto alla montagna.
L'Eremo di S. Onofrio, a 725 m. di altitudine, si fa risalire ad un periodo compreso fra l'XI e il XIV secolo, ad opera dei monaci benedettini della vicina Abbazia di San Liberatore. Sembra che li andassero a far ritiro di silenzio.
La discesa è più veloce ed il cuore sembra respirare con più regolarità, insieme al ricordo della visione di poco prima.
A pochi metri, più sotto, c'è la Badia.
L'Abbazia di San Liberatore a Majella, antico monastero, si erge mantenendo una maestosa dignità, a scalfire il tempo che attorno ad essa si ferma, isolandola nella sua elegante semplicità.
Straordinario modello abruzzese di architettura romanica. L'interno è a tre navate e tre absidi.
Il pavimento è a mosaico e l'ambone è quello tipico abruzzese del periodo.
L'Abbazia di San Liberatore a Majella e l'eremo di S. Onofrio si trovano nel comune di Serramonacesca (PE), "serra dei monaci".
Il mio consiglio è quello di far visita a questi luoghi antichi di contemplazione, dove la religione sembra essersi fusa con le credenze e le usanze di popoli schietti.
Concetta D'Orazio
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