venerdì 25 agosto 2017

Le mie pagine e l'Abruzzo: punto e a capo.



È da un po' che non scrivo d'Abruzzo. A dire la verità è da un po' che non scrivo sul blog.
Pensieri ed impegni mi hanno portato lontano da queste pagine che comunque restano le mie "questepagine". 

Ho scritto di tutto, forse di troppo qui. 
L'idea di dare un carattere specifico a questo blog, e dunque scegliere un argomento definito, non mi ha mai sfiorato e non so dirvene o darvene la ragione.
Forse non ho ancora sentito l'arrivo del momento buono, quello per così dire di separare le carte.
Probabilmente mi deciderò a farlo ma non ho chiaro come procedere.

È sicuro che tutto qui dentro non ci sta. È manifesto che queste pagine prima o poi dovranno smembrarsi e riunirsi ordinate da qualche altra parte.
Nell'incertezza, toccherà guardarvele ancora così: in una brodaglia di lettere e letture.

Fra tutti gli argomenti trattati, ha avuto largo spazio la redazione intorno alle tematiche che riguardano la mia regione: l'Abruzzo. Ne ho scritto per lungo e per largo, di sopra e di sotto, a destra e a sinistra. Ho scritto di località, di feste, di usi, di abitudini. Ho consigliato ricette, sebbene io non sia proprio una grande cuoca. 
Ho appuntato parole e termini dialettali, ho condiviso foto, ruscelli e campane.
Ho pure creato un'apposita sezione, fresca fresca e di cuore gentile, come la mia terra (cliccatela pure qui).

Di punto in bianco, tuttavia, ho sentito il bisogno di fermarmi, sia a causa degli impegni e pensieri di cui sopra, sia perché mi sono accorta, scorrendo gli spazi del Web, che di Abruzzo si scrive molto. 
All'improvviso mi è parso di guardare le mie pagine e di vederle confuse in mezzo alla miriade di notizie sulla nostra regione.
Che vogliamo fare, si scrive tanto d'Abruzzo, così come si scrive tanto di cucina.

Quando una tematica diventa troppo di moda, però, io ricordo a me stessa che a me la moda sta sempre un po' stretta, nel senso più largo (!) dell'aggettivo.

Voglio concludere questo discorso che a dire la verità non ha capo e neppure la coda.
Cosa farò di queste pagine dunque? Spero che le settimane a venire portino, oltre al fresco, anche qualche idea illuminante in proposito.

Adesso posso solo dire che di Abruzzo scriverò ancora, come prima, dal momento che ho ancora molte foto nelle cartelle e molte esperienze da raccontare. Forse scriverò in termini diversi.

Posso aggiungere che sicuramente continuerò ad approfondire le tematiche inerenti alla lingua italiana e ai miei studi umanistici.

Mi auguro infine che l'autunno porti consiglio anche a queste che, come sempre, restano le mie questepagine.

Concetta D'Orazio


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