Sincerità per sincerità: quante di voi, mamme, si ritrovano il 31 ottobre a dover affrontare quella insana voglia americaneggiante che, negli ultimi tempi, sembra essere diventata una festa obbligata anche nel calendario dei vostri figli? Obbligata, insomma, obbligo per obbligo, siete voi che ve la dovete sciroppare. Eh, sì, la prole ha deciso, quest'anno si festeggia, ehm, volevo dire si sbeffeggia la vita, con allusioni all'aldilà. Allusioni che però hanno deciso di consumare nello al di qua.
E precisamente a casa vostra.
Eh, sì, vi tocca.
E precisamente a casa vostra.
Eh, sì, vi tocca.
È già 31? E perché nessuno ve l'ha detto?? Le maschere arrivano stasera? Ma non è carnevale! Pure carnevale vi sta antipatico. Figuriamoci questa pagliacciata qui.
Ricontrollate il calendario: sì è 31, senza scampo. Avete preso anche il pomeriggio libero per organizzare questa grande ca... questa camaleontica orgia di nasi adunchi e di cappelli appuntiti.
Vi tocca.
Fate un rapido sopralluogo: il camerone non arredato, di sotto, che di solito utilizzate per le feste e per i compleanni, va più che bene. Certo è un po' che non tirate via la polvere, visto che è una stanza adibita ad usi esclusivamente di rappresentanza mangereccia e danzereccia, quando la compagnia è tanta.
C'è polvere? Meglio! Non dovrete far pure la fatica di spargere la farina, sui mobili, per dare quel tocco di schifo in più.
C'è polvere? Meglio! Non dovrete far pure la fatica di spargere la farina, sui mobili, per dare quel tocco di schifo in più.
Farina? Ma quella non andava in cima alle montagne del presepe?
Eh, sì, avete le idee confuse. Non è preoccupante, dovete solo farvi tenere sotto osservazione.
Ma ci penserete domani, raccomandandovi ad ognissanti.
Allora, la farina c'è, l'atmosfera pure. I nasoni e i cappelli da strega: utilizzerete quelli dell'anno scorso.
Halloween in fondo è sempre una festa monotona. Comprati una volta, i cappelli, si riciclano all'infinito. Due segni sulla faccia e siete a posto.
Sì, anche le mamme si coloreranno di nero il viso, sperando di coprire così le rughette d'espressione. Non aspettavano altro!
E siete cattive? Dovete esserlo ad Halloween!
Passiamo ai momenti di lutto, ehm, del pasto della consolazione.
Tiratevi su. Lo so, siete entrate nel panico. Uscitene, senza spolverare. Cosa si mangia in una sera come questa? Tranquille, sarà sufficiente riproporre i soliti cavalli di battaglia che presentate nelle feste di compleanno: pizze, pizzette, pasta frolla. Solo che le camufferete per l'occasione.
Le dita di strega sono il classico dolcetto di Halloween. Basta infornare della normale pasta frolla, modellata a forma di dito, applicando una mandorla all'estremità, a formare l'unghia.
Si possono farcire le pizzette, simulando le lapidi di un cimitero.
Ma ci penserete domani, raccomandandovi ad ognissanti.
Allora, la farina c'è, l'atmosfera pure. I nasoni e i cappelli da strega: utilizzerete quelli dell'anno scorso.
Halloween in fondo è sempre una festa monotona. Comprati una volta, i cappelli, si riciclano all'infinito. Due segni sulla faccia e siete a posto.
Sì, anche le mamme si coloreranno di nero il viso, sperando di coprire così le rughette d'espressione. Non aspettavano altro!
E siete cattive? Dovete esserlo ad Halloween!
Passiamo ai momenti di lutto, ehm, del pasto della consolazione.
Tiratevi su. Lo so, siete entrate nel panico. Uscitene, senza spolverare. Cosa si mangia in una sera come questa? Tranquille, sarà sufficiente riproporre i soliti cavalli di battaglia che presentate nelle feste di compleanno: pizze, pizzette, pasta frolla. Solo che le camufferete per l'occasione.
Le dita di strega sono il classico dolcetto di Halloween. Basta infornare della normale pasta frolla, modellata a forma di dito, applicando una mandorla all'estremità, a formare l'unghia.
Si possono farcire le pizzette, simulando le lapidi di un cimitero.
Via libera a muffin e biscotti neri. Non manchino mai i dolci monocoli che fanno tanto film dell'horror.
Mi raccomando all'abbondanza di cioccolato: dà sempre quell'idea tetra di bontà proibita!
Concetta D'Orazio
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