Nell'ambito dei miei ragionamenti sulla questione relativa alla pubblicazione di un testo, rivolta soprattutto agli autori cosiddetti indipendenti, vale a dire a coloro che non si avvalgono del patrocinio di una casa editrice, volevo chiarire una questione importante.
Una volta terminato, il manoscritto deve seguire numerosi passaggi prima di essere pronto e perfetto. Tra gli amici autori, cioè tra coloro con cui scambiamo vicendevolmente favori in fatto di letture e revisioni, sono diversi coloro che mi scrivono per chiedere indistintamente un aiuto per la correzione delle bozze e per l'editing, dimenticando spesso che fra queste due attività editoriali c'è una notevole diversificazione.
Qual è la differenza?
Dunque, la mano del correttore di bozze individua e corregge:
- refusi;
- errori di tipo sintattico, vale a dire gli sbagli inerenti alla struttura della frase;
- resa della punteggiatura;
- uso impreciso dei caratteri, delle spaziature, secondo le direttive che ogni autore indipendente ha scelto di seguire oppure secondo le indicazioni della casa editrice;
- alcuni aspetti dell'impaginazione.
Cosa fa un editor?
L'editor è una figura più complessa che si affianca di pari passo all'opera dell'autore, rendendone chiari gli intenti e aiutandolo nella resa della narrazione.
Questa figura è indispensabile alla buona riuscita del libro: autore ed editor devono procedere in perfetta simbiosi empatica, nel corso della scrittura.
L'editor si preoccupa di analizzare ogni brano di un'intera opera e vedere se essa è:
- congruente;
- lineare;
In fase di editing si analizzano ed eventualmente si correggono:
- le caratterizzazioni dei personaggi;
- la coerenza delle azioni;
- la congruenza fra epoca storica di ambientazione, usi e costumi, linguaggio utilizzato.
Ultima ma non meno importante fase della revisione è quella dell'eliminazione di tutti i brani inutili alla narrazione.
Concetta D'Orazio
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