domenica 19 ottobre 2014

Un ombrello per gli occhi





Sono come respiri addomesticati, questi occhi che guardano solo là, dove sanno che possono dirigersi.

Si fermano a quei limiti. Non si azzardano a continuare oltre il divieto.

Non sono sempre bravi, però.

Talora lo sguardo vuole farsi audace.
O almeno questa è la parvenza che cerca di dare.
Si allontana, deviando e arrischiando a far perdere le tracce.
Sono brava a seguirlo, ma il tentativo di controllo non sempre mi riesce.

Mi arrabbio per questo. Li blocco, li fermo.
Li imprigiono, i miei occhi.
Li lascio fermi, cercando di supplire con la mente a quella costrizione.
Ed è allora, quando il pensiero si sostituisce alla vista, che gli orizzonti si allontanano.
Le distanze si annullano e le idee si sovrappongono.

Ho bisogno di un riparo, di un ombrello che possa fornire protezione da quella pioggia di suggestioni, di rimproveri.

Di parole lasciate in decantazione per troppo tempo.

Potrebbero piovere all'improvviso e generare pozzanghere pericolose.
Per questo sto attenta a fare previsioni.
Curo. Controllo. E arrangio ipotetiche soluzioni.

Fino a quando, nei casi peggiori, apro il parapioggia.


Concetta D'Orazio

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