Ieri, invece, vuoi per l'attesa, vuoi per tradizione, ci abbiamo dato dentro con un gran cenone.
Progetti per la sera non erano in forse.
La mondanità la rifuggiamo.
La neve, poi, è stata nostra alleata. Chiusi in casa, e il mondo fuori.
E così, grembiule a segnare il girovita, molletta a tener su i capelli, alle pietanze d'obbligo ho provveduto.
Cena semplice ma di gusto, tutto a modo e di gran gusto.
L'antipasto si è rivelato una sorpresa gradita a tutti: stelle di pasta pane, ricavate con l'aiuto di formine, con crema di peperoni e carciofi frullati.
Trovate la ricetta per la pasta pane a questo link
Formate le stelline, le ho messe a lievitare nuovamente per qualche ora e poi cotte al forno a legna. Le ho quindi farcite.
Primo piatto, chiaro, è ricco.
Lenticchie come se non ci fosse un domani, adagiate su secondo gustoso di carne.
La carne la sceglierete voi con cura. Io ho messo involtini di pancetta, con farcitura di mortadella.
Ho lessato le lenticchie, dopo averle tenute in ammollo per una mezza giornata. In un tegame fondo (quello per il ragù) ho soffritto la pancetta con la mortadella, arrotolata e chiusa con lo spago da cucina. Ho aggiunto carota e sedano, quindi passata di pomodoro. Ne è venuto fuori un buon sugo, con il quale ho condito le lenticchie.
L'ho detto già che da noi c'è la neve? Sì, l'ho detto.
Avevo esaurito (per i motivi di cui sopra) la scorta di pane ma questo non mi ha fatto impensierire.
Per fortuna posso contare sul forno al legna e sulla mia fedele macchina del pane.
Ho realizzato l'impasto, come da questo link.
Ed ecco il risultato.
Manca qualcosa? Ma sì, manca il DOLCE.
Potevo dimenticarlo?
Come concludere una cena così "leggera"?
Una buona dose di calorie mi pareva necessaria.
Scherzo! Ma se non abbondiamo a capodanno...
Uno dei dolci tipici del periodo invernale, in Abruzzo, è la cosiddetta cicerchiata.
In altre zone le palline che compongono la nostra cicerchiata sono chiamate struffoli.
La realizzazione è un po' lunga ma tutto sommato semplice.
Gli ingredienti vanno (poteva essere diversamente?) "ad occhio".
Per ogni uovo occorre mettere un cucchiaio di zucchero e uno di olio, da mescolare insieme.
All'impasto bisogna aggiungere quindi tanta farina quanta necessaria ad ottenere un composto simile a quello degli gnocchi.
Si dovrà poter lavorare la pasta: tenetene conto per regolarvi sulla sua consistenza.
Diciamo che per un cinque uova, necessarie per una porzione per otto/dieci commensali, saranno opportuni (approssimativamente) 700 grammi di farina.
Dalla pasta occorre ricavare tanti piccoli rotoli, da cui si ritaglieranno palline del diametro di circa 1 cm.
In una padella molto capiente dovrà essere portato ad ebollizione abbondante olio (di semi o di oliva).
In esso si immergeranno le palline per la frittura, che dovranno essere messe a scolare su carta assorbente, una volta raggiunta una leggera doratura.
In una capiente pentola occorre ora far liquefare una giusta dose di miele. Per cinque uova ne ho utilizzata una pari a circa 250 grammi.
È la volta di tuffare le palline fritte nella pentola con il miele e di rimestarle.
L'ultima operazione consiste nel dare forma alle palline incollate le une alle altre, grazie al miele appunto.
Potrete formare una ciambella (come nella foto di sopra) oppure inserire le palline all'interno di pirottini di carta.
Buon anno!
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