Sullo stesso articolo, hanno scritto Ant Sacco, Roberto Bonfanti, Mario Pacchiarotti e Concetta D'Orazio, nei rispettivi blog:
Sulla stessa barca, breve storia in itinere di una collaborazione fra
autori, un titolo che è garanzia di sintesi e di
continuità.
Sì,
perché è proprio così che definirei questa nostra avventura, una iniziativa
volta al reciproco aiuto, allo scambio di informazioni e alla produzione di
“materiale scrittorio”, il tutto concentrato in pochi passaggi di progettazione
e, lo spero vivamente, destinato a continuare.
Iniziammo
per caso (si dice sempre così, ndr.),
dopo aver scambiato le solite sedici chiacchiere virtuali, quattro a ciascuno,
ed aver espresso le nostre perplessità sulle consuete argomentazioni che
animano, ormai da anni, i tavoli del noto locale in centro, il Bar dell’auto-pubblicazione:
impaginazione, editing, promozione.
Abbiamo
pensato che, se è vero che due più due è uguale a quattro, sarà anche vero che
l’azione comunitaria porta vantaggi migliori dell’intraprendenza personale.
Così,
tra un abboccamento in chat e un altro, abbiamo iniziato a programmare qualche
azione che ci vedesse impegnati in contemporanea. La prima che ci è venuta in
mente, come è naturale, è stata quella di scrivere articoli a più mani, o più tastiere.
Dalla
nostra collaborazione sono nati brani inerenti
al Self-Publishing, scritti insieme o anche redatti singolarmente e poi
condivisi in maniera vicendevole, come in questo caso.
E
così, dopo diversi mesi, non solo siamo ancora qui, in quattro nella stessa
iniziativa, ma possiamo dire che: ci
abbiamo preso gusto!
Questo
gioco di squadra si è rivelato interessante e divertente, a tal punto che
abbiamo deciso di fare un esperimento singolare: far ritrovare alcuni
personaggi dei nostri rispettivi libri, riuniti in un posto sconosciuto, a
costruire una storia altra che non sappiamo quale esito potrà avere ma
sicuramente, a quanto abbiamo compreso dalla redazione dei primi due capitoli,
si sta dimostrando esercizio di scrittura molto valido e coinvolgente.
Vi
chiederete: come funziona la collaborazione fra quattro teste pensanti e
scriventi? E soprattutto: riuscite ad essere sempre d’accordo su tutto?
Quattro
persone hanno indubbiamente modi differenti di approcciarsi alle varie
questioni. È naturale: con il tempo potrebbero nascere contrasti interni al
nostro piccolo gruppo. Ne siamo consapevoli ma, lo dico con certezza, stiamo
cercando di trasformare questo eventuale punto debole in sicuro punto di forza:
il lavoro in quattro si rivela fonte di ricchezza, in termini di sostegno,
scambio di notizie ed informazioni, condivisione dei risultati.
L’esperienza
del Self-Publishing è recente, inutile ribadirlo. In questo caos primordiale fatto
di notizie alquanto confuse, di esperienze personali deboli, a causa della poca
dimestichezza con taluni ambienti, e delle esigue disposizioni di tempo ed
energie, quanta tangibile competizione
avvertiamo ogni giorno?
Noi
vogliamo provare a fare un po’ al contrario, cioè trasformare la competizione
in gratificante collaborazione!
Ringrazio
i miei compagni di avventura, Antonella,
Roberto e
Mario:
ho avuto la fortuna di incontrare persone motivate, precise, tenaci al punto
giusto.
Stiamo
tentando di realizzare un progetto comune e ci impegniamo non soltanto a tener
fede ai compiti di ognuno e alle scadenze ma soprattutto ad “aspettarci”, a
dirci “va bene, dai rimandiamo a domani”.
La fiscalità non la conosciamo!
«È pronto il mio articolo! Vi piace?»
«Qual è l’ultimo argomento che
avevamo stabilito? Non ricordo…»
«Ragazzi, scusate, non ce l’ho
fatta. Mi aspettate?»
Il
confronto è quotidiano e lo scambio di impressioni è garantito.
Prima
che quattro persone che scrivono, mi piace pensare di essere diventati quattro amici.
Concetta
D’Orazio
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