mercoledì 10 dicembre 2014

Le mie donne

Dicono che scrivo sempre di donne. Forse solo quello so fare, pazienza.
Io, però, le stimo pure, le ammiro. Le amo, le mie donne.

Le mie donne.
Inizialmente erano sette, come i giri: Iulia e Atte dell'antica Roma, accomunate da un destino di silenziosa complicità. Iolanda, la fanciulla del Medioevo, mi piace che rappresenti l'ingenuità dell'intelligenza. Adele, Dora, Isabella ed Ines sono ragazze dei giorni nostri: si specchiano e si confondono nella modernità spesso banale ed insensibile.

Si è poi aggiunta Filomena (Nero di memoria): giovane sposa dall'animo granitico e dall'affetto sincero, sia pure con tutte le debolezze proprie della natura umana.

Da pochi giorni, ad esse si è affiancata la nuova arrivata: Maria Celeste. La protagonista de "La fragranza dell'assenza" vive sospesa nel ricordo di un dolore. Colpevolizza il suo corpo e lo costringe ad astenersi dal cibo. È impegnata a far finta di condurre una vita nella norma. Un messaggio cambierà, all'improvviso, quella quotidiana messa in scena di vita.

Le donne. Le mie.


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