Il Web, si sa, è veloce, selettivo. Il Web è anche po' presuntuoso: non ammette di perdere tempo dietro a lungaggini di testo e a testimonianze pesanti di parole.
Un giorno di inizio anno mi venne una mezza ispirazione, o forse solo una insignificante riflessione, la buttai lì. Da quel testo corto nacquero le mie Riflessioni a tempo: sono come le patatine, una tira l'altra. A volte devo proprio bloccarmi, per non proporne troppe, per non importunare troppo spesso.
Devo mettere cura a presentarne una ogni tanto, onde evitare possibili rigurgiti di tastiera.
E insomma da gennaio, su questo blog, c'è una sezione nuova. E sì che quella prima volta, lo ricordo bene, ero infuriata.
E infatti queste riflessioni nascono ancora oggi dalle mie sensazioni immediate, a tempo appunto.
Voi prendetele come volete, con le pinze, con i guanti, con le molle o dentro la coppetta del gelato.
Io continuerò a scriverne e questa non vuole essere una provocazione, ma solo una previsione.
Lo so che non vi importa niente.
Neppure a me.
Concetta D'Orazio
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