Una serata estiva, una
passeggiata fra le bancarelle di un mercatino di una sagra di paese. L'avevo
vista parecchie volte, manufatto artigianale antico, spesso appesa a
decorazione di rustiche pareti.
Ero convinta che di chitarra
tagliapasta non ne facessero più, almeno non quelle davvero funzionanti
all'uso. Sicuramente le nostre nonne ne avevano bisogno per ottenere gli
spaghetti dalla sfoglia fatta a mano. Ma oggi? Che se ne fa una persona di una
Chitarra per la pasta? La suona mentre l'acqua bolle? La strimpella sniffando
il profumo di soffritto? Non serve più! La nonnapapera a
manovella o quella splendida a motore l'hanno sostituita egregiamente,da tempo
ormai.
E però l'ho incontrata: era lì sulla tavoletta della bancarella, quella dove vendono gli oggettini in legno fatti a mano. Quella dove puoi passare tranquille mezz'orette a gingillarti con inutili trita pepe, fingendoti interessata ad improbabili portatovaglioli decorati con margherite e con su scritto "Buon appetito".
E però l'ho incontrata: era lì sulla tavoletta della bancarella, quella dove vendono gli oggettini in legno fatti a mano. Quella dove puoi passare tranquille mezz'orette a gingillarti con inutili trita pepe, fingendoti interessata ad improbabili portatovaglioli decorati con margherite e con su scritto "Buon appetito".
Sì, giusto, proprio quella
bancarella da dove di solito vi vergognate a staccarvi, senza aver acquistato
nulla, dopo aver fatto settantadue domande inquisitorie alla signora che la
gestisce.
Quella sera no, non mi
sarei defilata con un imbarazzo alquanto evidente, per non aver trovato niente
per cui valesse veramente spendere quei dieci - dodici euro.
La chitarra era lì. Non
potevo crederci.
Acquistarla? Mi sembrava
non avessi desiderato altro nella vita!
«La prendo dopo. Quando ripasso.» Dissi entusiasta, e davvero convinta, alla signora.
«La prendo dopo. Quando ripasso.» Dissi entusiasta, e davvero convinta, alla signora.
«Sì, sì, come no. Ci
vediamo.» Rispose ella con l'occhio stizzito di chi la sa lunga. Intuii
anche un leggero monito di sfida, nel suo saluto di cortesia.
Non ne feci un dramma.
Continuai la mia passeggiata per la festa, coronata da cenetta su panchina da
birreria, allietata dalla frescura serale agostana e dalle note di un
complessino di casa nostra. Nel senso che il complesso avrebbe fatto bene
a rimanere chiuso in casa! Anche a casa nostra, volendo...
«Eccomi, son tornata!»
Sfoderai tutto quel sorriso che utilizzo di solito esclusivamente davanti allo
specchio, in completa solitudine, per tenere monitorate le mie rughe incipienti, quanto incalzanti.
«Quante ne prende?» Non
sembrava credere alle sue orecchie. Aveva finalmente trovato l'unica acquirente
di attrezzo tagliapasta di quel giro di sagra. E dire che le feste erano
iniziate dal giovedì.
«In che senso quante ne
prendo?», risposi interdetta, ipotizzando che la donna mi rincalzasse con il solito leggero
tono di sfida.
«Beh, non mi dica che ha
mai trovato una chitarra simile da qualche parte nei dintorni. Vale la pena
acquistarne qualcuna in più da regalare», pressava ella, incalzando.
«Me ne dia una. Al limite
la presterò.» Tagliai corto, esultando per la vittoria.
Decisa. Precisa. Imballata
nella scatola, la chitarra tagliapasta fu mia. E di nessun altro.
Sì, ma certo che l'ho
provata! Il giorno successivo all'acquisto.
Risultato? Ottimo! Gli
spaghetti sembran parlare da soli, scricchiolando nella bocca.
Subito una ricettina
veloce:
per ogni uovo sono
necessari 100 grammi di farina, un pizzico tanto di sale.
Generalmente si prepara un
uovo per ogni commensale.
Per quattro persone,
quindi, occorre mettere 4 uova e 400 grammi di farina più una ventina da
spargere allegramente sulla sfoglia. Totale: 420 grammi.
La tradizione vorrebbe che
la sfoglia da posizionare sulla chitarra venga realizzata rigorosamente a mano.
La tradizione appunto.
In genere io però la
tradizione non la invito mentre sono ai fornelli e quindi essa non mi vede.
Con la nonnapapera la sfoglia è velocissima, ancor di più se si dispone, come la
sottoscritta, di un motorino elettrico da applicare alla suddetta nonnap.
Occorre realizzare delle
sfoglie non molto sottili (numero 4 della nonnap).
Attenzione a non farle asciugare (seccare) troppo, pena la rottura della
sfoglia, una volta posizionata sulla chitarra.
Dopo aver adagiato i
vostri bei rettangolini di sfoglia (uno alla volta) sulle corde della chitarra,
è necessario passare sopra il matterello fino a quando la pasta sarà tagliata
dalle suddette corde.
Si consiglia di premere con decisione il matterello piuttosto che lasciarlo scivolare, rischiando di ritrovarsi la pasta spezzata a metà.
Si consiglia di premere con decisione il matterello piuttosto che lasciarlo scivolare, rischiando di ritrovarsi la pasta spezzata a metà.
Gli spaghetti alla
chitarra possono essere conditi a piacimento con ragù di carne o con pesce.
Buon appetito!
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