Un anno esatto è trascorso da quando, nel giugno del 2012, mi aggiravo nella Rete alla ricerca di informazioni su come fare per pubblicare un libro online, in totale autonomia.
Pubblicare un libro? Da soli? Senza casa editrice??
Un anno fa pareva una follia. Almeno lo era per me, abituata a voltar pagina, strofinando carta, con quel famoso profumo che tutti glorificano, ma che ormai pare davvero obsoleto e inflazionato!
Avevo la mia "roba" riposta in un cassetto. Poche poesie, ma buone, accatastate vicino alla biancheria, nel famoso cassetto appunto...
Ero davvero in confusione, avevo bisogno di notizie certe, precise.
Iniziai a girovagare per la Rete, fino a quando riuscii a fare la mia prima pubblicazione.
Nonostante questo, tuttavia, nella nuova dimensione da auto-pubblicata, avvertivo una certa solitudine, una self-solitudine. Una solitudine fai da te, insomma.
E nel mio isolamento mi sentivo in totale autonomia. Solitaria autonomia.
Mi resi subito conto che esser riuscita a mettere online la mia raccolta di poesie non era sufficiente. Se l'avessi lasciata lì, nello store, senza accompagnarla con una considerevole opera di promozione, non avrei ottenuto niente, tanto valeva lasciare i miei versi nel cassetto, vicino alle magliette della salute.
Promozione? Non avevo la ben che minima esperienza in questo campo. Proprio io che rifuggo da ogni realtà commerciale, men che meno quando richieda una qualsiasi forma di esibizione pubblica.
Ma la pubblicità andava fatta. Era chiaro, andava fatta.
E non solo per vendere. Per carità, non avevo grandi ambizioni a riguardo. Far leggere il proprio libro ad un numero considerevole di persone sembrava, e sembra, assolutamente necessario per avere indietro una qualche forma di apprezzamento o anche di critica. Non funziona così anche nell'editoria canonica?
Mi rimisi in viaggio, attraversando i meandri della Rete ed iniziai a cercare comunità, forum, gruppi in cui ci fosse qualche auto-pubblicato che mi tenesse compagnia, con cui potessi scambiare informazioni, dubbi ed esperienze.
Fu allora che venni a conoscenza di un gruppo Facebook, creato da un self come me e scoprii che di self come noi ce n'erano tanti. Provammo a contarci ed arrivammo ad identificarci nei "primi cento autori self. I pionieri".
Scoprimmo pure di avere un nome, un'identità, e ci dicemmo tutti: autori indie!
Ora la butto banalmente: sembrava ieri...ed è passato un anno! E altro che cento autori! Oggi non li contiamo più.
Ma quelli che allora erano i primi cento, si sono ritrovati, si sono aiutati. Quell'originario gruppo è cresciuto talmente tanto da esser stati costretti a chiudere e ripartire da capo.
In un solo anno quante cose abbiamo imparato insieme. Abbiamo scoperto così tanto che non basterebbe un anno a riepilogarlo!
Potrei azzardare un sintesi: abbiamo capito come si fa, cioè come si procede tecnicamente per mettere un libro online. Ci siamo confrontati su questioni inerenti all'editing, all'impaginazione, alla correzione. Abbiamo mostrato le nostre copertine, bocciandole o promuovendole, incitandoci a fare meglio.
E poi siamo passati ad affrontare la delicata questione della promozione: abbiamo compreso l'importanza del saper gestire le nostre presentazioni online, la necessità di promuovere prima di tutto la nostra persona e quindi le nostre opere.
Ripeto: non basterebbe un anno.
Oggi quel gruppo è composto da scrittori self che hanno raggiunto una certa maturità professionale e che si confrontano pressoché quotidianamente, aiutandosi e sostenendosi anche nella promozione.
Abbiamo scritto una pagina di storia.
Buon compleanno e grazie a tutti.
Ho appena pubblicato il mio 6° libro di narrativa.Con Editori vari non a pagamento. In conto vendita vendicchio ma online zero, manco regalati. Eppure ho messo brossura , ebook varie lingue e persino formato per cell e tablet. Son presente in numerose piattaforme, sinossi varie, commenti e opinioni di molti lettori positive,presentazioni libro fatte, pubblicità su FB, meeting in libreria ma: niente di eccezionale.(Inoltre vengo da 6 anni di blog racconti seguitissimo). Eppure ci terrei ad essere letta pure fuori blog anche se non a vivere dei miei libri(starei fresca!).Sono abbastanza appagata dal piccolo conto vendita e dalle critiche positive MA COSA POTREI FARE ANCORA DI PIU' ?Grazie, e buon lavoro.(penso che lo scambio info serva a poco senza sponsor determinanti).Fatemi sapere Voi come avete fatto a vendere 10mila copie!
RispondiEliminaClaudia, la pazienza nel nostro caso è assolutamente compagna necessaria. Insieme alla pazienza occorrono altre qualità: positiva caparbietà e determinata ostinazione.
RispondiEliminaInfine ti dico: pure un pizzico di fortuna non fa mai male.
Buon lavoro! Coraggio!
Molto simpatico questo post! Esperienze che molti di noi hanno condiviso e delle quali è bene conservare memoria. Io, è da molti anni che scrivo sul mio blog, ma è da pochi mesi che mi sono deciso a entrare in Facebook verso il quale avevo (e ancora ho) numerosi preconcetti. Aver trovato, fino ad ora, dei gruppi di persone cortesi e gentili, animate dagli stessi interessi è stata una graditissima sorpresa e spero di cuore che le cose rimangano così.Certo, non tutto è "rose e fiori", ma questo è più che normale. Vedo che Claudia chiede come si sia fatto a vendere 10mila copie... ma a chi ti riferisci Claudia? Qui, siamo già contenti quando riusciamo a venderne 100. Forse Massimo, Rosanne e Lilia possono attingere a quelle vette, e spero anche che molti altri li seguano, ma, per il momento, accontentiamoci di ciò che riusciamo a fare.
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