Siamo già al terzo giorno del nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo 2019!
Per la nuova finestrella da aprire oggi, ho pensato di ricordare tre modi di dire tipici della nostra parlata, anche se conosciuti pure in altre località d'Italia.
Iniziamo con la prima.
Lu mònece vreugnose porte la visacce vuoiete.
Il monaco che si vergogna porta la bisaccia vuota.
Il significato di questa espressione è chiaro: colui che non chiede, per imbarazzo o per vergogna, non avrà mai quello di cui ha bisogno e che spera di ottenere.
Passiamo al secondo modo di dire.
Nen tresche e nen spicce l’are.
Non trebbia e non svuota l'aia.
L'espressione la indirizziamo verso quelle persone che, incapaci di prendere decisioni, non sanno né ottenere un risultato né mettere fine all'opera in cui sono impegnati. Rimangono in bilico, lasciando interdetti quanti si aspettano da essi una conclusione.
Infine il terzo detto.
Setacce setacce, coma mi fi’, je t’arefacce.
Setaccio setaccio, come mi fai, io ti faccio (di rimando).
Il setaccio che viene imprestato deve tornare indietro. L'espressione vuole indicare che il comportamento che si tiene nei confronti di qualcuno tornerà indietro, nello stesso identico modo. Se si fa del bene, ci si deve aspettare il bene.
Vi lascio, dandovi appuntamento a domani.
Concetta D'Orazio
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