La finestrella di oggi, 17 dicembre, del nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2019, si apre oggi all'insegna di un argomento che a noi abruzzesi sta molto a cuore: il cibo.
Non voglio descrivere adesso piatti particolari o ricette, mi piace invece fare una breve riflessione sui momenti della giornata in cui l'abruzzese si siede a tavola.
La colazione: è quella classica, con dolci e bevande calde, latte e caffè.
Il dolce è preferito al salato che è riservato ad un momento successivo.
Lu sdijune: è lo spuntino che ci si concede a metà mattina ed è soprattutto a base di cibo saporito: panino, pizzetta ma anche insalata, verdure o semplice pane onde, pane con l'olio.
Il termine sdijune era anticamente utilizzato, in realtà, per indicare il primo contatto con il cibo che avveniva la mattina presto e rompeva il digiuno dalla sera precedente.
Lu Mezzejuorne: Che cucine pe' mezzejuorne? Questa è la domanda che spesso si sente ripetere a chi si appresta a preparare il pasto principale della giornata: il pranzo.
La parola mezzejuorne, mezzogiorno, quando è usata in stretto riferimento al pranzo, in realtà indica un lasso temporale abbastanza esteso che va all'incirca dalle 12.00 alle 14.00.
La lesche de pane: una fetta di pane è in genere l'alimento che spesso ci aiuta anche a mantenere lo stomaco, prima della cena. Alla lesche de pane si può preferire 'na frutte, un frutto.
Insomma, il tè delle cinque sappiamo bene come sostituirlo.
La sere: è l'appuntamento serale con la tavola, la cena insomma. Così come mezzejuorne, pure la sere, la sera, è la parola che viene utilizzata per indicare la preparazione e la consumazione dell'ultimo pasto della giornata.
Che cucine pe' mezzejuorne? E pe' massere? (Cosa prepari per il pranzo? E per stasera a cena?.
A domani,
Concetta D'Orazio
Ho scritto sul Natale d'Abruzzo in Riprendiamoci il Natale
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