lunedì 29 giugno 2015

Di verde, di rami e di sole.

















Hai visto quei rami? Con il verde che quasi pare grondare sul fusto, si inerpicano e si attorcigliano.
Si fondono con il celeste e poi chiamano a raccolta le ombre più scure.

Come la vita tua. I colori li hai divisi, poi li hai riavvicinati. 
Li separasti. E dunque ottenesti nuovamente l'armonia.
Il seppia di un momento fece da contralto al bianco e nero imperturbabile.

La vivacità di altri tempi si distanziò, facendoti intristire.

Sognavi la tenerezza.
Reclamavi dolcezza.
E i bisogni di bene si alternavano allo scuro. Come fusti secchi e cadenti.

Le corse senza termine, gli istanti vuoti. 
Le presenze dure, le assenze pregnanti e le pene d'amore.

Scale di grigio, insopportabili gradazioni di pochezza. 

Tutto fu importante, niente fu insignificante.
Per riconoscere il chiarore.
Per salutare la luce. 
Per vedere quel verde così verde.
Quei rami così arditi.
Quel sole tanto nuovo.

Concetta D'Orazio



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