Cari amici, nella giornata di mercoledì 1 dicembre 2021, torno al mio consueto appuntamento con il Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2021.
In verità, quest'anno avrei voluto desistere dall'abitudine a ricordare le giornate che precedono il Santo Natale, nell'aspetto che caratterizza questa mia usanza, vale a dire la celebrazione della cultura e delle tradizioni d'Abruzzo.
Mi dicevo: in fondo ho scritto tutto, ho parlato di usi e costumi, di dialetto, di feste e ricorrenze, di gastronomia. Cos'altro potrei scrivere ancora?
Voglio tuttavia provarci ancora, parlare della mia regione è per me un piacere e sicuramente un onore. Gli argomenti si troveranno, strada facendo.
Passiamo dunque alla prima casellina: ho deciso di dedicarla ad un'apparecchiatura che, nelle case dei nostri nonni, faceva bella mostra di sé: la macchina da cucire, la màchene pe' cuscì.
Posizionata, generalmente, in un punto strategico e illuminato della casa, la macchina era sempre pronta per eseguire piccoli rammendi e orli.
Intorno ad essa e alla persona intenta a lavorare, si discuteva, si facevano pettegolezzi, si raccontavano storie, quasi come vicino al camino.
Insomma, oltre all'indubbia utilità pratica, all'interno delle famiglie in cui si provvedeva autonomamente alle riparazioni sartoriali, l'attrezzo aveva quasi un ruolo di aggregazione.
Le apparecchiature più antiche erano dei veri gioiellini, meravigliosi a vedersi, facevano anche un grande effetto come pezzi di arredo originali e quasi unici.
La màchene pe' cuscì era sempre presente nella bottega artigianale del sarto, lu sartòre.
Oggi questi apparecchi vintage sono molto ricercati, a tal punto da essssere diventati oggetti iconici da esposizione.
Vi saluto, arrivederci alla prossima casellina di domani.
Concetta D'Orazio
La mia raccolta di racconti Riprendiamoci il Natale
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