venerdì 4 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento d'Abruzzo - Sabato 5 dicembre 2020 - Lu pazziarèlle



Carissimi amici, appassionati del Natale e innamorati dell'Abruzzo, anche oggi, sabato 5 dicembre, apriamo una nuova casellina nel nostro Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, edizione 2020, finestrella che dedicheremo ad un oggetto che molti amano e parecchi non sopportano.

Ai giorni nostri, l'arredamento tende al minimalismo: mobili essenziali e spogli stanno sostituendo l'abitudine che perdurava da decenni di riempire le abitazioni con mobilia pesante, forte e piena di suppellettili in ogni mensola, vetrinetta e angolino. Anch'io, negli ultimi tempi, preferisco la scuola di pensiero che vuole una casa libera da gingilli e cianfrusaglie. Per questo motivo, ho raccolto tutti i fronzoli e le bagatelle in una scatola che conservo con cura: in fondo ogni cosa mi ricorda un momento particolare, una persona, un'occasione.

Insomma, avrete già capito che l'oggetto in esame è il caro, vecchio, inutile ma grazioso, ingombrante ma delizioso, soprammobile.

Non esiste un termine preciso in dialetto per designare l'oggettino che fino a qualche anno fa veniva posizionato sulla mensola del caminetto, sul comò in camera da letto e su ogni superficie che si prestava a consentirne la vista e, dunque, l'apprezzamento. 

Certo, da quando sono nata ho sentito nominare in dialetto i soprammobili in vari modi, a seconda dell'idea che essi infondono e dell'umore del momento.

Pulìsce la polvere sott'a tutte 'sse ciuccularièlle

La mamma, sempre attenta, esorta a fare pulizie: - Pulisci la polvere sotto a tutti quei ninnoli!

Léve 'sse pazziarièlle da essa a sopre, ca me 'mbicce.

Il marito non sopporta gli oggettini inutili che gli rubano spazio che a lui serve: - Togli quegli ingombri da là sopra, che mi danno fastidio.

A volte, i soprammobili diventavano cusarièlle, cioè piccole cose che assumevano il valore di pensierini da regalare.

Te so repurtàte 'na cusarèlle da la ggite

Era la frase che accompagnava il pensierino acquistato durante un viaggio, da regalare a qualcuno.

Insomma, abbiamo sempre trovato e troviamo parole per indicare i soprammobili, ma il dialetto, come dicevo prima, non ha un termine preciso in questo senso, almeno nelle parlate che io conosco. Il motivo di una simile mancanza è forse da ravvisare nel fatto che nei tempi antichi la mobilia nelle case era composta da pochi ed essenziali elementi, la vita era semplice e sui mobili venivano riposti oggetti che servivano davvero alla vita di tutti i giorni: pentolame, piatti, cesti; non c'erano soprammobili.

Conoscete, nelle vostre parlate, un termine esatto per designare il soprammobile?


A domani, con una nuova casellina del Calendario dell'Avvento d'Abruzzo, 2020.


Concetta D'Orazio.



 







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