In questo periodo, ogni famiglia sa
con certezza come trascorrerà i giorni festivi, la Vigilia e il Santo Natale.
Gli inviti si fanno per tempo.
Generalmente gli accordi su dove e con chi trascorrere le
feste vengono stabiliti già dalle prime settimane di dicembre.
Tutto si prepara con anticipo. Si pensa
al cibo, alle bevande e si stabilisce in quali modalità servire in
tavola. Certo, oggi ogni cosa è più semplice, le
maniere per così dire "cerimoniose" appartengono al passato. Ai
nostri giorni tutto corre velocemente. Accessori di plastica sostituiscono in
modo efficace le predisposizioni del passato, anche in termini di servizi di
piatti, di bicchieri e di posate.
Un ricordo di bambina rimarrà per sempre nella mia memoria: prima di ogni pranzo o cena del periodo natalizio, mia nonna mi chiedeva di lucidare le posate, quelle che appartenevano al cosidetto servizio pesante, riservato alle grandi occasioni delle riunioni di famiglia.
Ogni volta, cucchiai, coltelli e
forchette dovevano essere ripassati con una tovaglietta all'uopo prediposta,
per renderli splendenti prima di essere appoggiati sulla tavola, a fianco della
salvietta. e per riporli per bene, come diceva nonna, ogni qualvolta venivano
riposizionati nel cassetto.
A volte trascorrevano anche diversi mesi
prima del successivo riutilizzo e le posate avevano tutto il tempo di
ingiallirsi un po'. A me, bambina, questo lavoro appariva inutile: ogni volta
chiedevo perché non si potessero utilizzare le posate normali, quelle che si
mettevano in tavola tutti i giorni, tenuto anche conto che sollevare cucchiai
pesanti risultava anche scomodo.
«Perché è festa!» Era la risposta perentoria che tagliava via ogni mia eventuale ulteriore obiezione.
Ed era festa non solo per le posate, ma
anche per i piatti, per i bicchieri e bicchierini. Tutto doveva essere
perfetto. Tutto doveva rispondere a rendere onore alla tavolata.
Rivedo i disegni che affioravano sopra i bicchieri e i bicchierini. Oggi non
se ne vedono più. Persino per il caffè occorreva utilizzare le tazzine
impreziosite da orpelli e bordi dorati.
Ecco, amici, vi lascio anche oggi con il racconto di questi miei ricordi. Vi aspetto domani, per aprire un'altra casellina del nostro Calendario.
Prima di chiudere il brano, tuttavia, mi
sembra doveroso riprorvi una ricetta della feste, visto che ultimamente ho
dimenticato di farlo. In ogni caso, scorrendo lungo la fascia laterale della
pagina del blog, potrete trovare tutte le indicazioni per preparare i piatti
più importanti della tradizione gastronomica abruzzese.
Una pietanza che sicuramente non deve mancare la sera della Vigilia è la nostra Pizze e foje.
A domani,
C. D'Orazio
Ho scritto sul Natale d'Abruzzo
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