venerdì 11 dicembre 2015

Il 12 dicembre al profumo di formaggio



Noi che con quell'aroma più scandito del tempo, per biancheggiar quelle chiome dell'inverno, ci mettiamo qualche volta a far raggrumare il latte. Noi dovete conoscere. 

Noi che in fondo quel latte ce l'abbiamo dalle immagini della infanzia, lo portiamo nelle bottiglie verdi dell'acqua minerale, che qualcuno dei nostri parenti aveva bevuto solo qualche volta, come fosse una medicina, per calmare i dolori. 
Da piccoli, ogni sera, il latte lo andavamo a comprare dai nostri vicini, con gli spiccioli nella mano destra e quel solito contenitore nella sinistra, attenti a non inciampare su quei sassi che ancora coprivano le vie. Prima degli asfalti. Prima di tutte le buche degli asfalti.

Avevamo il tempo allora. Era magnifico il tempo. Con tutti quei colori. Quei sapori.
E c'erano pure le ore che trascorrevano per niente. Senza manco una mezza pretesa.

In quel tempo, quante volte abbiamo guardato le nostre nonne, con le mani affaccendate nelle formelle, a sistemare la pasta, a scolare il siero.

Adesso, non vogliamo perdere quei ricordi. E per mantenerli, mettiamo anche noi le mani nel latte che si condensa. E si addensa. E si fa forma. Si fa pur coraggio.
Quel latte lo facciamo diventare formaggio.

Noi dovete conoscere. Noi che dell'Abruzzo portiamo dentro il sapore di caglio, guadagnato lungo le vie della transumanza.
Noi che senza formaggio non mangiamo. Come non troviamo nutrimento, senza quel nostro latte.



Era quasi a letto, in quel giaciglio sporco cui aveva dato una vaga parvenza di letto. All’improvviso pensò che l’indomani avrebbe potuto procurare per i bambini un po’ di pane e formaggio.
Si diresse verso il vecchio comò. Non c’erano più mobili in quella casa. Quello era uno dei pochi rimasti. Quel cassetto, il secondo, era da tempo difettoso. Si apriva con forza anche quando c’era Tonino. Tonino suo. Tonino che voleva mangiare e che voleva la tavola apparecchiata, con la tovaglia riposta nel primo cassetto. 
[...]

Il brano è tratto da Nero di memoria




A domani, per un'altra casellina del nostro Calendario dell'Avvento, abruzzese.



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